giovedì 10 aprile 2014



Minestrone è un termine appropriato, visto che parlerò di tre cose che non c'entrano una beneamata mazza tra di loro. Sicché non è che ho tanta voglia di dilungarmi, ho deciso di racchiudere i miei pareri personali su quanto appena visto e letto in questi giorni. Il titolo del post già parla da sé, quindi non è che io debba fare ulteriori introduzioni.

American Horror Story: Murderhouse
È da un po' che ero deciso a guardarmi una serie TV, ma la mia mancanza di costanza non è per niente d'aiuto. E nonostante io segua regolarmente Arrow (lo faccio più che altro per la mia nerdaggine per la DC Comics), io ODIO le serie TV. Sì, le odio perché non seguono un filo narrativo diretto, hanno più di uno scrittore il più delle volte, e divagano un casino e finiscono col fare dei minestroni che mi spengono man mano l'interesse. Sono un gran rompiballe, lo ammetto. Però, dovevo dare una chance a qualche serie, e ho scelto AHS perché mi ha attratto subito il fatto che ogni serie abbia una storia fine a sé stessa... e che il numero degli episodi è abbastanza ridotto. Fino ad ora ho visto soltanto la prima stagione, Murder House, e devo dire che rispetto a come ne parlavano mi aspettavo decisamente peggio. Certo, nulla di che, però ho apprezzato tantissimo le dinamiche degli episodi, con dei cliffhangers per niente stupidi e privi di senso, e poi la costruzione della storia, per niente banale e assolutamente lineare sono un tocco in più. Ho apprezzato tantissimo la continua ironia che viene esercitata in ogni episodio, a volte tanto sottile quanto impercettibile, la storia narrata e il personaggio di Costance interpretato da Jessica Lange, stronza al midollo il miglior personaggio della serie! Peccato per l'ultimo episodio che ha reso tutta la costruzione di questa abbastanza ridicola, riducendola a una demenzialità quasi nonsense, aiutato da immagini prive di significato come dei fantasmi che addobbano un albero di Natale (mapperché), ma in linea di massima è una prima stagione che mi ha divertito, e non vedo l'ora di iniziare la seconda. E a quanto pare, Asylum dovrebbe essere a detta di tutti la migliore. Vi farò sapere anche il mio parere, tra 7 giorni! O forse anche meno.

Death Note
Quanti anni fa è stato pubblicato? E io lo sto leggendo solo adesso. Non amo proprio i manga, però ho deciso di dar loro una possibilità. Certo, potrei anche decidermi di leggermi Green Blood, buttato sul mio scaffale da mesi, però ho preso l'impegno di riuscire a leggermi una serie di successo come Death Note, e devo riuscirci. Cosa dire? Non riesco ad essere in linea col pensiero generale, soprattutto se consideriamo che fino ad ora ho letto soltanto i primi 5 volumi, però posso già tirar fuori qualcosa. E devo per forza riconoscere che Death Note effettivamente può prendersi il merito per una cosa che ho apprezzato tantissimo, anche se forse si limiterà soltanto al mio parere personale, non avendo dimestichezza coi fumetti giapponesi. Sto parlando della tematica. Per quanto mi riguarda, la storia che gira attorno a Death Note non è altro che lo stesso concetto che gira attorno alle storie dei supereroi: hai in mano un grosso potere, puoi veramente cambiare il mondo; ma è giusto? Saresti veramente capace di essere un Dio? Sapete, molti saranno d'accordo ed esalteranno questa tematica, io vi dirò che non è niente di nuovo, perché queste domande vengono messe in risalto in innumerevoli storie sui supereroi. E io vi cito due opere in particolare: Kingdome Come e Per il Domani. Il primo è IL capolavoro per eccellenza di Mark Waid ed illustrato da Alex Ross, mentre il secondo vede alla sceneggiatura il buon Brian Azzarello dove ci narra di un Superman in preda a delle grosse pippe mentali riguardo al modo in cui la sua presenza può influenzare il genere umano, e si parla parecchio di religione e di politica. Kingdome Come invece parla di questi cazzuti supereroi moderni che non si fanno scrupoli ad uccidere i cattivi, e creano una società non perfetta, anzi in preda al caos. Death Note parla grosso modo della stessa cosa, prendendo però ciò che è più vicino al lettore moderno, e ciò io non lo vedrei proprio come cosa negativa, anzi. Sotto quest'aspetto nulla da dire. Solo che, sempre a parer mio, la storia è trooooooooppo tirata per le lunghe! Troppi ragionamenti contorti all'inverosimile, troppe pippe mentali e personaggi resi così complessi da risultare assurdi. Elle, per come viene descritto, dovrebbe essere autistico, e Light uno psicotico patologico. E invece no, tutto normale. Light scopa pure come un riccio, pare. Ma al di là dei personaggi (che i giapponesi stereotipano sempre alla stessa maniera), ho trovato anche assurdo tutta la meccanica della storia. La "polizia mondiale" che si affida ad un uomo misterioso, che si risulta poi essere un 17enne non è credibile. E lo dice uno che se ne sbatte il ca**o della credibilità, soprattutto nei fumetti. Se la storia avesse avuto degli accorgimenti qua e là per renderla credibile, ci sarebbe anche stato, ma il fatto è che sviluppata in quel modo è ridicola. Dopo un inizio intrigante, quasi appassionante, ho trovato Death Note noioso, alla lunga. Ora, con l'introduzione di un nuovo misterioso Kira, sto anche perdendo interesse nella lettura, ma credo proprio che mi farò forza, perché voglio proprio capire perché tutti amino Death Note. Per me è bello, ma strutturato male e parecchio noioso.

Okay, next.

Nymph()maniac
E dite voi, che cosa c'entra adesso 'sto bel mattone di film, scritto e diretto da Lars von Trier con AHS e Death Note? Assolutamente nulla, solo che ne volevo parlare brevemente perché mi è piaciuto veramente tanto. Purtroppo, non sono riuscito a vederlo al cinema, ma ho scaricato la versione subbata, e mi son dovuto accontentare. Peccato, perché sarebbero stati soldi spesi bene, al cinema. Nymphomaniac è divertente, irriverente e geniale. Mi è piaciuto come von Trier abbia preso in giro il pudore dello spettatore medio, lì dove sembrava non volersi spingere più di tanto, ecco che ti sorprende e diventa pessimo all'inverosimile! Ho letto in giro che hanno definito il film come un porno, e la cosa mi ha fatto incazzare perché è vero che ci sono scene abbastanza esplicite, ma non è affatto volgare. Ho adorato il modo in cui non solo il pudore, ma anche lo spettatore 'intellettuale' sia stato ampiamente preso per il culo, andando a trovare i paragoni più impensabili alle storie perverse della protagonista. Personalmente, ho trovato la tagline del film abbastanza fuorviante. Forget About Love. Penso che in questa storia dell'amore si parli, e forse anche fin troppo. Nymphomaniac comunque è un film veramente divertente, con delle dinamiche abbastanza lente, ma che duri due ore per parte non ci si fa neanche caso. Quasi dimenticavo: grandiosa l'interpretazione di Uma Thurman, una delle parti più divertenti di tutto il film. Anche se la vera chicca, sia a livello "poetico" che divertente, è il finale. Non spoilero nulla. Se avete visto la prima parte al cinema, non perdetevi la seconda. Nymph()maniac è proprio bello! Ma veramente tanto!

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