Non mi piacciono i manga.
Odio i disegni, e non mi piace il metodo di narrazione giapponese.
Però, ai giapponesi va riconosciuta una cosa: in quanto a contenuti, non sono secondi a nessuno.
Questo per i manga d'autore, almeno. C'è tanta spazzatura in giro.

In poche parole, Hideout parla di come un rapporto tra due persone possa essere frustante quando una delle due persone esercita una continua pressione psicologica sull'altro, tendendolo ad annullare. Vista in questa chiave, all'interno del racconto, la differenza tra i protagonisti e i mostri da cui scappano diventa così sottile che i ruoli vengono facilmente ribaltati. Un racconto che, se si ricerca una lettura occasionale può anche sembrare vuoto e che non lascia nulla di buono, mentre riesce a coinvolgere se si ricerca una lettura più 'complessa'.
I disegni.
Beh, ho già sottolineato come lo stile graffiato, presente per gran parte del manga sia di grande impatto. Qui, a differenza di Green Blood (sempre di Kakizaki) che dopo un po' stona, è veramente azzeccato e riesce a donare delle ambientazioni veramente stupende. Nota stonante, ma questo è puramente un parere personale, sono i volti. Mi spiace, ma i volti dei manga sono tutti uguali, e le donne si somigliano tutte. Ed è per questo che non amo particolarmente i manga. Comunque sia, sicuramente lo stile piacerà agli amanti del genere.
A me Hideout è piaciuto grosso modo per la storia, o meglio per ciò che vuole raccontare. Tutto ciò su cui gira attorno, può facilmente considerarsi scontato. Diciamo che l'autore non è andato molto oltre, però è vero anche che per quanto ha fatto, è veramente eccellente. Detto da uno che ha sempre odiato manga, e che predilige gli americani, vuol dire pur qualcosa, immagino. Un'ultima parolina a favore di Hideout, è riguardo la sovracopertina. Ottimo lavoro, bel materiale e disegno veramente di forte impatto!
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