sabato 23 maggio 2015



Da dove posso cominciare?
Okay, è finita la prima stagione di The Flash, lo spinoff di Arrow la serie su Freccia Verde che tanto successo ha fatto... ma che io proprio non sono riuscito a farmelo piacere nemmeno un po'! Ed erano queste le premesse con cui ho iniziato a guardare Flash, immaginavo l'ennesimo buco nell'acqua, una serie con un bel po' di potenziale ma pieni di buchi logici nella sceneggiatura e riferimenti al DC Universe a muzzo senza alcuna logicità proprio come in Arrow. Sarò rimasto della medesima idea?

Innanzitutto, iniziamo con l'analizzare l'intera serie (non episodio per episodio, altrimenti non ne uscirei più). Prodotta da Geoff Johns, il quale ha scritto anche alcuni episodi, il Flash che vediamo protagonista in questa serie è Barry Allen, il Flash della Silver Age e assoluto protagonista nei Nuovi 52. Un Barry Allen giovanissimo, per giunta, molto nerd e affamato di giustizia a causa della sua tragedia familiare: da piccolo sua madre fu assassinata da un velocista e suo padre venne incolpato ingiustamente e rinchiuso nel carcere di Iron Heights. Con la promessa di dargli giustizia, appunto, Barry si arruola nella polizia, non senza ringraziare il suo patrigno, il detective West - padre di Iris, il suo interesse amoroso, fin quando un giorno l'acceleratore di particelle degli STAR Labs non ha un malfunzionamento e genera il fulmine che lo colpisce in pieno donandogli i poteri che lo trasformano, per l'appunto, nel super-velocista scarlatto. Ma non solo, numerose sono le vittime colpite dall'onda d'urto, donando loro dei superpoteri derivati dal tipo di shock subito quando questi son stati colpiti, dando così vita ai metaumani. E lì dove Arrow tenta insistentemente con un tono puramente realistico, richiamando molto le atmosfere (se non addirittura copiando l'intera struttura narrativa) dei Batman di Nolan, The Flash espande il suo universo e si confronta con uno molto più variegato, fatto di supereroi e supercriminali con superpoteri.

La struttura della serie si concentra sul "criminale della settimana", introducendo ogni volta un "cattivo" apparso almeno una volta nel corso della vita editoriale a fumetti di Flash, senza disdegnare alcuni cameo (quello di Mark Hamill soprattutto, ma ne parlerò più tardi), ma segue parzialmente almeno due storie di base: l'introduzione dei Nemici (in inglese Rogues) e la caccia all'Anti-Flash. E la parte bella è che The Flash non è come Arrow in cui tutto avveniva in maniera troppo veloce bruciandosi ottimi personaggi e possibilità di storie a lungo termine sensate, ma preferisce andare lento! Certo, con numerosi tentativi di "scatti in avanti", ma mai senza azzardare troppo. Ci hanno dato in pasto subito la vera identità dell'Anti-Flash, e lì dove ogni amante del fumetto si sarebbe arrabbiato per una sbagliata identità, ecco invece che la storia viene approfondita. L'Anti-Flash è stato sconfitto? Può darsi, ma non sarà sicuramente quella l'ultima volta. L'idea di base che la serie lancia è che ci sia numerosa carne a fuoco ma niente è banale o scontato, il tutto prosegue con una logica che in Arrow se ne va a puttane di puntata in puntata. E se abbiamo cominciato soltanto a intravedere quanto l'Anti-Flash sia malvagio aspettiamo le prossime serie per scoprire chi sia in realtà, visto che quel Eobard Thawne visto alla fine non è altri che un Reverse-Flash il quale ha già avuto modo di scontrarsi ripetutamente, in passato - o meglio, in futuro... va beh, ci siam capiti! O ancora, se già ci hanno affascinato i Nemici, ovvero Captain Cold, Heatwave e Golden Glider, con il loro carisma, aspettiamo quando il gruppo si farà più solido ed entreranno in scena insieme a loro Trickster e Weather Wizard, senza dimenticarci di Mirror Master, villain che non vedo l'ora faccia il suo ingresso nella galleria dei nemici. Senza contare che quel potenziale di cui parlo coinvolge anche il futuro di Cisco Ramone e Caitlin Snow che prenderanno rispettivamente i ruoli di Vibe e Killer Frost - quest'ultima, il mio villain preferito in assoluto nell'Universo DC sebbene sia molto sottovalutata e poco utilizzata.

E lì dove la carne a cuocere è tanta, possiamo anche spendere qualche parola sul cast. Non eccezionale, devo dire. A me Grant Gustin non piaceva a primo impatto, ma per come la serie scorre lo trovo sopportabile, anzi non è per niente un fastidio, considerando il fatto che almeno la sua caratterizzazione è fatta bene e l'attore sembra tagliato per la parte. Invece non sopporto il fatto di dover stravolgere per forza i personaggi donandogli una carnagione scura quando invece la loro controparte cartacea non lo è, e sto parlando di Iris. Attrice che proprio non mi piace, e la caratterizzazione è fastidiosa ma chiuderei facilmente un occhio, visto che di base la serie non ha dei veri e propri toni adulti quindi ci sta che un personaggio debba comportarsi e ragionare come un bambino. Tuttavia, anche questa è sopportabile, vista la qualità che fortunatamente incide così pesantemente sulla serie. Non da meno sono anche i personaggi di Eddie, Joe, Cisco e Caitlin, molto simpatici e ben caratterizzati, ognuno con un proprio ruolo. Tutti sono fondamentali e nessuno è un fastidio, non se pensiamo come ognuno di essi siano collegati indirettamente ad avvenimenti sia presenti che futuri. Come detto, Cisco e Caitlin avranno quasi sicuramente una totale trasformazione, principalmente è molto curiosa la gestione della futura Killer Frost. Nata come nemica di Firestorm, Caitlin Snow non è che l'ultima incarnazione del villain nei Nuovi 52, antecedente a Crystal Frost e Louise Lincoln. Delle tre, Crystal Frost ebbe una infatuazione per Firestorm solamente durante Crisi sulle Terre Infinite, mentre le altre due non hanno un benché minimo collegamento. Non è un fastidio, ma bensì una curiosità che anzi, da un bel po' di pepe. Stuzzica i "fissati" del DC Universe come me e allo stesso tempo anche la voglia di storia rosa delle fandome di adolescenti appassionati di qualsiasi serie TV guardino.

Infine, sublime l'inserimento di John-Wesley Shipp, Amanda Pays e Mark Hamill che avevano lavorato nella primissima serie degli anni '90 dedicata a Flash (misteriosamente mai proseguita ma diventata un cult) impersonando rispettivamente Barry Allen, Tina McGee e Trickster. Molto acuto il modo in cui abbiano fatto interpretare gli stessi personaggi a Pays e Hamill, con quest'ultimo che buca lo schermo. Un bel modo di omaggiare una vecchia serie che non vuole essere fatta cadere nel dimenticatoio e anche un bel modo di creare un cosiddetto easter egg in maniera intelligente.

Conclusione.
Credo che tutto sia ben chiaro. La serie qualche falla ce l'ha, ci sono cose che si potevano evitare (tipo, la pistola che trasforma in oro...) ma nell'insieme tutto funziona, questo perché sembra che dietro la sceneggiatura ci sia davvero qualcosa che sia stata pensata per un lungo termine, a differenza della "serie madre", Arrow. Le produzioni CW si stanno facendo sempre più interessanti, e il cosiddetto "Arrow-verse" è in procinto di espansione, con l'introduzione di nuovi personaggi (Firestorm, Atom) e nuovi spin-off (Vixen in versione animata e Legends of Tomorrow), la speranza è che non scazzino troppo. The Flash ha avuto una prima stagione scoppiettante, capace di generare emozioni forti anche se contrastanti, ma supera il test e la promuovo a pieni voti. Attendiamo questa seconda stagione che sembra voglia introdurci numerose sfide, nuovi personaggi, più effetti speciali e... forse Terra-2 e Jay Garrick?

domenica 10 maggio 2015



Ritorno a dire: non sono affatto un fan accanito di videogiochi.
Però, Beyond Due Anime è un titolo di cui mi va veramente di parlare!

Avendo giocato in precedenza a Heavy Rain, che sono praticamente gli stessi sviluppatori, il quale mi aveva abbastanza preso ho deciso di voler provare Beyond per ripetere l'esperienza aspettandomi un capolavoro almeno superiore ad Heavy Rain, visto che i volti dei protagonisti sono stati prestati da Ellen Page e Willem Dafoe - e non solo, visto che son stati tenuti chiusi in uno studio per diversi mesi per realizzarne il MOCAP - in poche parole, mi aspettavo garanzia. E così è stato! Classifico Beyond tra i miei videogiochi preferiti per diversi motivi. Uno è perché, come già detto, interpretato da due dei miei attori preferiti, il secondo è per l'azione frenetica sempre coinvolgente e il terzo è la grafica stupefacente che riesce a dare l'impressione di star guardando un film!

La trama del gioco è incentrata su Jodie Holmes, ragazza problematica accompagnata da una strana entità chiamata Aiden, tenuta sotto controllo prima da una coppia di scienziati e poi dalla CIA. Il tutto spostandoci da un punto all'altro della vita di Jodie non in modo lineare ma che ritrova un perfetto senso per il significato stesso del gioco. Ciò che si è tentato di fare con questa struttura nella trama è creare quel senso di disordine che la protagonista vive durante tutta la sua avventura, un modo per farci provare una sorta di empatia e devo dire che ci riesce perfettamente. Dal punto di vista della sceneggiatura, il tutto scorre ugualmente in maniera del tutto logico senza buchi nella trama e senza cercare di tralasciare alcun aspetto, anzi andando anche a cercare di approfondire il mondo di Beyond spostandoci in avventure che hanno toni ben diversi. Abbiamo quindi delle ambientazioni differenti per ogni capitolo, per l'appunto, riuscendo a dare l'impressione di spostarsi su tipologie di giochi differenti ad ogni missione, grazie alle ambientazioni veramente curate alla perfezione con la stessa cura che è stata data ai personaggi. Una volta concluso il gioco, prendendo delle accurate scelte che cambieranno lo svolgersi della trama, ci troveremo anche ad un doppio finale che starà a noi decidere quale sarà, ma che riesce comunque ad essere coerente ad ogni decisione presa!

Prima di passare alle note dolenti, perché ahimè ci sono anche cose che non mi sono piaciute, c'è anche da fare un elogio al doppiaggio italiano che, davvero, è ottimo! Anche Heavy Rain non fu male, ma con Beyond: Due Anime è stato fatto un lavoro veramente egregio anche sotto questo punto di vista.

Il lavoro con il MOCAP rende Beyond un titolo veramente stupefacente.
La somiglianza con gli attori è impressionante, nelle espressioni soprattutto
sono facilmente riconoscibili gli attori i quali sembrano realmente
prendano vita attraverso le cutscene di gioco.

Ciò che non mi è piaciuto, sta in alcune scelte di sceneggiatura. Non mi ha dato fastidio lo spostamento temporale che tanto voleva fare una cosa alla Memento ma nettamente lontano anni luce dallo stesso risultato, ma i cliché. Esatto. Heavy Rain era l'emblema dei cliché, delle situazioni scontate e dei personaggi così stereotipati che risultava impossibile anche provare simpatia per i protagonisti. Anche Beyond Due Anime ha la sua buona dose di cliché, se da un lato c'è l'azione frenetica (ne è tanta e fatta bene) che è capace di coinvolgere e regalare emozioni, quelle scelte stilistiche prese per far crescere e mutare il personaggio di Jodie le ho trovate abbastanza banali, poco approfondite e buttate lì a caso dando appunto quella sensazione di già visto. Sto parlando della missione in guerra per conto della CIA ma non solo. L'apostrofo rosa ci sta, in una trama. E Beyond ci regala anche la possibilità di poterlo evitare del tutto ignorando le avances del belloccio di turno (interpretato da Eric Winter), però boh. Ciò che vogliono far apparire come storia d'amore tra i due è invece una semplice infatuazione finita poi in merda perché tu-cattivo-vai-via-sei-un-bugiardo e che poi sfocia in un continuo e fastidioso intervento di lui come per cercare di far colpo. Insomma, sicuramente chi ha scritto la sceneggiatura magari voleva dare quell'impressione, tant'è che ce l'ha data la possibilità di ignorarlo fino alla fine, però il poco approfondimento, secondo me, incide parecchio sulla qualità narrativa. Stesso discorso vale per il cattivone di turno, che non è Willem Dafoe ma il Governo degli Stati Uniti che deve apparire per forza cattivo e manipolatore. Che indubbiamente è così, chi vuole affermare il contrario, però ecco, sa troppo di già visto.

Però, sia chiara una cosa. Queste ultime critiche non incidono affatto sull'intera qualità di Beyond: Two Souls, affatto! Resta la miglior avventura grafica che abbia mai giocata, riesce a regalare emozioni e riesce a dare la sensazione di vivere in un film, senza neanche dimenticarsi che dall'altro lato c'è un giocatore con in mano il controller. Se in Heavy Rain erano presenti lunghe cutscenes e la possibilità di spostare il personaggio era quasi minimo, in Beyond la durata di gameplay scorre praticamente assieme a tutto il gioco. Bellissimo. Consigliato.

sabato 9 maggio 2015



Nuovo Universo DC. Nuovi 52.
Un reboot non necessario, non quando finalmente l'intero Universo DC Comics stava finalmente acquisendo un po' di coerenza grazie a Geoff Johns. Che lo si critichi o lo si acclami, ad ogni modo, è inutile star qui a parlarne; questo è il presente e molto probabilmente il futuro degli eroi DC. Poche testate son riuscite ad essere di qualità e ben pochi personaggi hanno riacquistato nuovo smalto. Dei "magnifici 7" della Justice League, personalmente ho apprezzato tantissimo Flash e Wonder Woman, non senza ringraziare ovviamente gli autori che han lavorato duramente sui due personaggi. E se negli USA al momento sia la run di Manapul e Buccellato su Flash e quella di Azzarello e Chiang su Wonder Woman sono giunte alla conclusione, mi dedicherò esclusivamente solo alla prima (in quanto la pubblicazione italiana l'ha conclusa solo qualche mese fa).

Innanzitutto, iniziamo col dire che io adoro Flash. Se c'è un supereroe che più mi piace, tra Superman e Wonder Woman, in mezzo c'è lui, e che sia Barry Allen o Wally West poco importa. Le storie di Flash sono sempre state caratterizzate da un'ambientazione in bilico tra l'accuratezza scientifica e la pura fantasia, cosa che potrebbe far sorridere come un ebete qualsiasi nerd appassionato di scienza (ma io non rientro tra questi, piccola parentesi); dal canto suo, il supereroe in questione forse incarna appieno il vero potenziale dell'essere umano, è la giusta via di mezzo tra un Superman e un Batman. Un uomo ordinario con dei poteri straordinari. E la sua dedizione all'eroismo, la sua "luce" ha sempre spiccato in ogni sua incarnazione essendo, forse, il supereroe meno "cupo" e complessato tra tutti nonostante la sua buona dose di disgrazie. Ma freniamo. Questa era una premessa, ora che s'è capito che Flash è il mio supereroe preferito procediamo.

Flash, l'artefice principale della creazione del Nuovo Universo DC dopo gli eventi di Flashpoint, rientra in questo reboot con quegli elementi creati da Geoff Johns quando il personaggio di Barry Allen venne riportato alla fine dopo gli eventi di Crisi Finale: sua madre Nora è morta in circostanze misteriose e suo padre, Henry, è finito in carcere ingiustamente. Da qui, la natura del senso di giustizia di Barry che lo spinge a lavorare per la Scientifica di Central City, per indagare sul mistero della sua scomparsa, che se nel vecchio Universo DC venne attribuita ad un'assurda vendetta al rovescio di Eobard Thawne a.k.a. l'Anti-Flash (o Reverse Flash, per chi odia gli italianismi), nei Nuovi 52 non si sa proprio nulla a riguardo, anzi il caso di Nora resta aperto senza alcun legame o indizio e nulla che lasci presagire al coinvolgimento della nemesi del Velocista Scarlatto. Inoltre, se precedentemente al reboot si era lasciato intuire a nuovi elementi sulla Forza della Velocità o presunti cambiamenti futuri ai personaggi chiave (come la natura degli abitanti di Gorilla City), è grazie al reboot che tutto diventa più coerente e riesce ad amalgamarsi al meglio.

Il Flash dei Nuovi 52 è un ottimo inizio per i neofiti, per chi magari ha visto la serie TV e vorrebbe leggere le gesta di Barry Allen rappresenta un perfetto punto di partenza, perché in fin dei conti l'intera run altri non è che una sorta di (re)introduzione di tutti i personaggi chiave, reinventando quelli classici e in alcuni casi dandogli un "upgrade", il tutto facendo il filo conduttore per gran parte della run ad un unico "cattivone", il Dottor Elias, il quale non ha nessun super-potere in particolare e non rappresenta nemmeno una vera minaccia, gioca solo un ruolo di "fastidio" per Flash. Tra nuovi nemici (l'Olocrazia) e vecchie glorie del passato in versioni più aggiornate (Captain Cold e soci), insomma, Manapul e Buccellato ci mostrano questo nuovo mondo in cui Barry ha da scoprire la portata dei suoi poteri. Troviamo quindi un Flash inesperto ma eroico come suo solito. Le storie, per quanto un po' troppo infantili e prive di quel fascino epico caratterizzato alla perfezione da chi ha scritto le migliori saghe sul Velocista, Mark Waid e Geoff Johns, c'è solo l'ombra, restano ugualmente una delle migliori letture per quanto riguardano i Nuovi 52.

Parlando di enormi cambiamenti, come non spendere qualche parola sui nuovi Nemici, i quali si fondono con le proprie armi acquisendo dei super-poteri che li rendono più squilibrati tanto pericolosi.
Fortunatamente, il look moderno e i super-poteri non sfigurano la caratterizzazione iconica dei Nemici e, con qualche modifica al personaggio del Mago del Tempo (Weather Wizard), restano forse il gruppo di villain più carismatici dopo quelli di Batman e qui non mi freno dal consigliare anche la lettura di Forever Evil: La rivolta dei Nemici di Flash, dove appunto tutto il carisma del gruppo si fa sentire. Molto mi è piaciuto anche il nuovo Gorilla Grodd, privo dei poteri telepatici, ma ugualmente pericoloso e antagonista principale nella saga più bella di tutta la run di Manapul e Buccellato, Gorilla Warfare. Grodd ha anch'egli acquisito una nuova origine, di fatti lui e la sua stirpe sono collegati alla Forza della Velocità. Forza della Velocità che, sebbene grosso modo resta invariata, viene quasi riscritta da zero. O meglio, vengono apportate delle modifiche atte ad elevare ancora il ruolo del personaggio di Flash, il quale si scopre essere il portatore del Fulmine che spinge in avanti il tempo. E qui, ci colleghiamo al nuovo Anti-Flash.

Anti-Flash che stavolta rappresenta esattamente il contrario di Flash: se Barry, correndo, porta il tempo in avanti, l'Anti-Flash lo porta indietro. L'identità di questo nuovo antagonista viene ugualmente cambiata, non è Eobard Thawne ma... va beh, risparmierò il lettore dello spoiler, fatto sta che è una vera sorpresa. L'intera saga del Reverse-Flash, tuttavia, non è entusiasmante. Eobard Thawne era veramente un Villain (con la V maiuscola, sì), questo vuol solo rappresentare una versione distorta e al contrario di Barry. Con questa e la storia finale, uno strano team-up con Deadman che serve a farci scoprire che il mistero di Nora Allen resterà sepolto per un bel po' di tempo, la run si chiude un po' fiacca, lasciando il tutto con molto poco, anzi pochissimo entusiasmo. Peccato, perché se da un lato gli autori son capaci di farci digerire qualsiasi tipo di rivisitazione o tentativo di portare le storie ad un livello attuale che si possa sposare con i tempi moderni, ciò che viene raccontato non è una storia ma una introduzione a qualcosa di nuovo. Beh, diciamo che sotto quest'ottica ci sono anche riusciti, tutto sta nel vedere come se la caveranno Van Jensen e Robert Venditti - scrittori a quattro mani con i bruttissimi, orrendi, inguardabili disegni di Brett Booth (sì, non potevo fare a meno di criticarli... odio con tutto me stesso il suo stile di disegno!).


In conclusione.
Ecco, diciamo pure che l'intera run non mi dispiacerebbe rileggerla. I disegni sono favolosi e il personaggio di Flash resta comunque quello che più mi affascina, però se devo proprio dare un voto qualitativo all'intera run dei due, diciamo che si poteva fare di più. Davvero, ho gradito parecchio il nuovo look dei Nemici, Captain Cold è un figo e Lisa Snart finalmente ha dei poteri sensati, solo che non racconta assolutamente nulla se non un tentativo di presentarci un nuovo Universo su cui i futuri autori dovranno muoversi. Metodo di paragone: se Azzarello ha fatto lo stesso regalandoci al contempo una saga epica, Manapul e Buccellato si limitano a raccontarci una storiella senza nemmeno sforzarsi di regalarci qualche emozione o chissà quale colpo di scena. Tra tutti e sei gli archi di storia credo si sarebbe potuto far di più con i Nemici mentre bellissima resta Gorilla Warfare.

Tirando le somme, è una run discreta. La mia idea è stata che in DC le grandi menti, atte a portare i cambiamenti più grossi, han lavorato solo ed esclusivamente su Justice League e alle testate coinvolte nei grandi eventi, mentre in quelle singole ben pochi hanno apportato chissà quale cambiamenti, se non per riscrivere interi personaggi. Certo, abbiamo un nuovo Anti-Flash ma, incappando in qualche spoiler, ho notato come abbiano riportato in vita anche Thawne, l'originale Professor Zoom, quindi BOH. Il lavoro dei due, che nel frattempo si son spostati su Detective Comics, resta ugualmente come un'opera a sé stante, che anche se riesce a farci apprezzare maggiormente Patty come interesse amoroso anziché Iris, resta una run carina non paragonabile alle grandi saghe scritte da Waid e Johns.