lunedì 3 ottobre 2016



Nella tua vita, ti hanno raccontato decine di storie, ma quante di queste erano realmente senza pietà?
Questo è quanto recita il retro di copertina di Storie Brevi e Senza Pietà e se dovessi rispondere a questa domanda sarebbe nessuna. Regalatomi da una mia amica, Storie brevi e senza pietà è un fumetto realizzato da Marco Taddei e Simone Angelini, che già collaborano insieme per vari progetti e di cui io ero a conoscenza del solo Anubi. Di Storie brevi e senza pietà, invece, non ne avevo mai sentito parlare. E se di mio, Anubi non mi ha mai entusiasmato più di tanto, questo volume mi ha dato una reazione totalmente opposta. In un primo momento, mi ha affascinato per i disegni, leggendolo mi ha colpito sempre più, man mano che sono andato avanti con le pagine. Senza perdere tempo, dunque, andiamo a vedere di cosa si tratta.

Storie Brevi e Senza Pietà è un titolo più che azzeccato visto che raccoglie 9 storie autoconclusive, brevi e con finali amari, senza pietà, appunto. Si parla di una strana razza mutante che vive per almeno due generazioni sulla riva di un paesino,di un uomo seduto al bar a bere Campari, di una invasione di gatti, di un anziano intento a far crescere una agave. E ancora, di un re così pigro da farsi tagliare le mani, dell'esodo, dell'ultimo dinosauro rimasto in vita, di un angelo caduto in un pozzo e, infine, della giornata tipo di un uomo qualunque. Non c'è un vero e proprio tema riguardo ogni singola storia, ognuna è a sé stante, ognuna col suo stile di disegno appropriato. Qualche storia narra di un'avventura - alcune avvengono, altre no. E i finali sono sempre amari, anche quando vige l'ottimismo e si lascia presagire un lieto fine.

Una lettura cinica che, nonostante i temi affrontati e la narrazione tutt'altro che leggera, risulta scorrevole e interessante, intrinseca di una poetica straziante tanto quanto malinconica. E non si limita soltanto a descrivere lo squallore e/o la crudeltà dell'essere umano, ma della società stessa, di come questa funzioni e, a parer mio, questa viene rappresentata alla perfezione nel primo racconto. Il resto è puro cinismo, e non di quelli distruttivi... semplicemente è la pura realtà. Proprio per questo sono senza pietà, i due autori non ci parlano di un punto di vista che possa essere condivisibile o meno, ma della semplice e pura realtà, così com'è. E se qualcuno di noi è come l'anziano che a tutti i costi insegue ciò in cui crede, se una invasione di gatti avverrebbe tutti noi ci ritroveremmo inermi, senza sapere cosa fare.

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