venerdì 4 luglio 2014



C'è chi li ama, chi li odia, e chi li ama e odia allo stesso tempo.
Gli zombie sono praticamente ovunque, e volente o dolente, restano e rimangono pur sempre affascinanti. Molti, come il sottoscritto, sono molto legati agli zombie di Romero, quelli che altri non erano che un riflesso della società americana, mentre molti sono quelli alla 28 Giorni Dopo, ma il fumetto di cui andrò a parlare stavolta non è né l'uno né l'altro.

iZombie nasce dalla mente di Chris Roberson e del disegnatore Michael Allred, ed è orientata principalmente su un genere molto particolare, che mischia la narrazione bizzarra tipica dei fumetti anni '50-60, aiutata tantissimo dallo stile di disegno, a quella delle sitcom televisive. Ma andiamo per ordine. Le storie di iZombie si svolgono in una piccola cittadina dell'Oregon, Eugene, e vede come protagonisti la ragazza zombie Gwen Dylan e il suo gruppo strambo di amici fuori dal comune: un terrier mannaro di nome Scott, Spot per gli amici, ed Ellie, una simpatica fantasma morta negli anni '50 con un background molto particolare. A fare da contorno alle storie, abbiamo vari personaggi, tutti caratterizzati in maniera particolare: abbiamo Amon, una mummia millenaria, Marvin il simpatico nonno di Scott reincarnato in uno scimpanzé, e l'immancabile interesse amoroso della protagonista, Horatio, membro di una società segreta denominata Fossori, che ha come scopo di eliminare i mostri dalla faccia della Terra. Dulcis in fundo, a far da contorno a tutto questo, abbiamo una invasione di zombie, un gruppo di vampire che mietono vittime con l'inganno, una società governativa composta esclusivamente da mostri (capeggiata dallo zombie di Abramo Lincoln!), una donna-Frankenstein e un'Apocalisse imminente annunciata dall'arrivo di un terribile mostro degno dei racconti di H.P. Lovecraft. Ma forse stiamo correndo un po' troppo.

Esattamente, perché iZombie ha veramente tanto da offrire come serie. Nata come una regolare, destinata a proseguire, ha avuto un improvviso arresto dovuto dalla Vertigo dopo un inizio abbastanza scoppiettante con tanto di candidatura agli Eisner Awards nel 2011. Fermata, quindi al numero 28 della pubblicazione americana, in Italia è stata raccolta in 4 volumi dalla Lion.

Come dicevo, iZombie mette tanta carne sul fuoco, ma non solo a livello di narrazione. Sono tanti, infatti, gli elementi che rendono particolare questa serie, a cominciare dalla parte più banale. Ovvero, la presenza dei mostri trattata come se fosse una cosa normale. Non che tutti convivano felicemente con zombie e licantropi, però i protagonisti vengono presentati come personaggi del tutto ordinari, con la loro situazione vissuta come se fosse un semplice problema con cui dover convivere, come ad esempio la bella Gwen, che è costretta a mangiar cervelli una volta al mese, causa rischio il dover andare in giro come uno zombie, appunto. Altra caratteristica, forse quella meno importante per noi ma comunque degna di nota, è la caratterizzazione fedele della città di Eugene, i quali autori hanno deciso di utilizzare delle location esistenti. Un altro punto caratterizzante, è la qualità dei disegni, che poi va incidere fortemente sulla trama stessa. Questi vogliono richiamare un po' lo stile dei vecchi fumetti anni '60-70, quando vigeva la Comic Code Authority e le trame erano caratterizzate da assurdità fuori da ogni minimo contesto. Personalmente, amo tantissimo lo stile di disegno di Allred, che poi sia difficilmente apprezzabile ai più è un altro paio di maniche! Le tavole sono pressoché pazzesche, sfociano parecchie volte in uno stile molto particolareggiato, quasi macabro ma sempre molto leggero, come la storia stessa. 


Ed è la leggerezza proprio che fa capolino in questa serie. Non pensiamo subito di ritrovarci in mano un fumetto alla The Walking Dead, ma più ad una sorta di Friends con gli zombie, con qualche ovvia modifica e un paio di ingredienti nerd. Se si dovesse fare anche qualche paragone, si potrebbe benissimo descrivere come uno Scooby Doo parecchio modificato, con i protagonisti che - messi da parte i loro problemi personali e di vita sociale - si imbattono in situazioni assurde alle prese con dei misteri tanto macabri quanto divertenti. Lo humour è a tratti nero e innocente allo stesso tempo, che rende la lettura veramente godibile; lo enfatizzerò a dovere perché è una serie che sinceramente ho amato come poche! L'unica pecca è che nel finale son state buttate un bel po' di cose alla cazzo di cane, con uno sviluppo scialbo, ma questo perché probabilmente la serie doveva concludersi e l'autore non ha avuto tempo per finire le sottotrame che avrebbero completato l'intero arco narrativo, costringendolo alla fretta. Peccato, perché anche nel finale ci ho visto parecchio potenziale. Non mancano nemmeno le citazioni, una su tutte a Shaun of the Dead praticamente ad inizio del primo albo, a Scooby Doo e, a The Brain e Monsieur Mallah due villain della DC Comics, nati sulle pagine di Doom Patrol, caratterizzati da un gorilla senziente e un cervello rinchiuso in un robot - qui sostituiti da una sorta di Frankenstein e il cervello rinchiuso in una... caffettiera!

Una serie che definirei per pochi; sicuramente per gli amanti dello stile "weird", dei fumetti anni '50 e degli appassionati delle sitcom televisive, pronti ad amare ogni personaggio che viene introdotto. A parte il finale un po' caotico, è una serie che ho apprezzato e conservo sullo scaffale gelosamente.


Da segnalare è anche la serie tv, in arrivo prossimamente tramite l'emittente americana CW (gli stessi di Arrow e The Flash), che già si presenta però con qualche critica anticipata. Pare, infatti, che tra le modifiche apportate alla serie, vedrà un paio di elementi presi pari pari da una serie analoga, stavolta però di un libro, intitolato My Life as a White Trash Zombie, di Diana Rowland. Staremo a vedere, intanto, se non volete dare occasione al fumetto, date uno sguardo alla serie!

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