E oggi parlerò di un film a dir poco brillante.
Esattamente, brillante è il termine che utilizzerò perché, a mio parere ci sono modi e modi di far ridere la gente e la maniera brillante è quando si riesce a creare un umorismo sottile, surreale ma allo stesso tempo accurato e ben adattato ad un contesto specifico. Insomma, quando qualcosa riesca a far ridere senza forzare chi vi è davanti. E What We Do in the Shadows è proprio uno di quei film che adopera questa mia idea di umorismo sottile e genuino. Produzione neozelandese realizzata nel 2014 con sceneggiatura e regia curate da Taika Waititi e Jemaine Clement, What We Do in the Shadows è una commedia con elementi horror girata sullo stile dei mockumentary e ci racconta una curiosa introspettiva sulla vita privata di quattro vampiri, interpretati dai due registi e da Jonathan Brugh, nei ruoli rispettivamente di Viago, Vladislav e Deacon.
Il film ha inizio con la classica scena del risveglio del vampiro dalla bara, con una mimica facciale esilarante di Taika Waititi, per poi spostarci alle interviste tanto per farci capire che una troupe sta realizzando un documentario sulla vita dei vampiri. Dopo averci presentato ognuno dei personaggi, ci si sofferma su uno screzio tra i quattro coinquilini... a riguardo della pulizia della casa e su chi debba pulire i piatti. Giusto per darci una presentazione sui toni che il film vuole mantenere, riuscendoci alla perfezione. Ovviamente, il tutto viene girato come se fosse un finto documentario, quindi via di interviste e riprese che fanno molto reality show seguendo la vita notturna dei quattro vampiri, conoscendo le loro storie e il loro tenore di vita, introducendoci a poco a poco sulla loro struttura sociale e su come questi facciano a procurarsi il cibo, ovvero portandosi a casa degli umani a caso e ucciderli in maniere poco ortodosse. Trattando quindi il fenomeno dei vampiri in maniera del tutto naturale, il film si mantiene su un tono surreale ed esilarante, tenendo fede alla costruzione letteraria (e non) sui vampiri giocando spesso e volentieri su questi elementi in maniera del tutto intelligente. Come per esempio, i quattro si vogliono dirigere in un luogo affollato per far sì di trovare potenziali vittime, ma non possono entrare nei locali se non invitati. Portandoci avanti con il film, poi, si avrà un intero filone narrativo - molto semplice ma funzionale - da seguire capace di strappare continue risate e a incollare allo schermo.

In definitiva, ritengo What We Do in the Shadows uno dei film più belli mai visti. Per quanto proprio non riesca ad apprezzare la figura del vampiro e tutto ciò che ne costituisce il mito, ritengo che sia un film che ogni appassionato non debba farsi scappare. Non solo per le ottime doti recitative degli attori e del lato tecnico eccellente, ma proprio per l'accuratezza dell'intera sceneggiatura! Un mockumentary che (finalmente) riesce a sembrare un vero documentario. Un'accuratezza che sono abbastanza sicuro non farà storcere il naso agli amanti dei vampiri. Un film imperdibile, da vedere. Invito tutti a farlo.
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