Fu una incredibile sorpresa quando, per puro caso, mi imbattei su Amazon in Fantozzi Forever. In un primo momento, credevo si trattasse dell'ennesima raccolta in volumi di uno dei tanti libri scritti da Villaggio, ma quando scoprii che si trattava di un libro, andai in visibilio. E quindi eccomi qua, dopo averlo letto tutto d'un fiato, con la necessità di parlarne. Perché? Perché Fantozzi è uno dei miei personaggi preferiti, forse uno di quelli che mi è entrato dentro (spesso e volentieri, nelle mie storie, c'è sempre un Fantozzi che salta fuori), ma più di tutti perché con Fantozzi ci son cresciuto. E, a discapito di checché se ne dica in giro (almeno nella mia cerchia di conoscenze), non reputo affatto Fantozzi un personaggio banale, frivolo o di poco valore. Al contrario, Fantozzi è lo specchio di un'Italia sempre attuale, o meglio dell'italiano medio. Una parte di me vorrebbe dire "in pochi", ma fortunatamente non è affatto così: è risaputo che dietro il personaggio di Fantozzi ci sia una forte critica sociale e di costume, o più che critica, un vero e proprio sbeffeggiamento del nostro consueto modo di vivere. Paolo Villaggio, insomma, ritorna grazie ai disegni di Francesco Schietroma col suo personaggio più di successo: il Ragionier Ugo Fantocci! Pupazzi! Fracassi! FANTOZZI!
Il fumetto si apre con nientemeno che Paolo Villaggio in persona fare visita al ragionier Fantozzi in casa sua dove, tra una chiacchiera e un'altra, nascono vari episodi di ilarità assoluta. La prima storia, vede il ragioniere cercare di inserire il suo nipote scansafatiche, Ugo Jr., all'interno della sua vecchia azienda per assicurargli un lavoro; nella seconda è alle prese con un appuntamento galante con la (ex) signorina Silvani mentre nell'ultima si gode un'insolita vacanza con la Pina, la sua dolce metà. Tutto ciò è soltanto il pretesto per raccontare di come Fantozzi se la cavi nel nuovo millennio con le nuove tecnologie, adoperando le sue gag più classiche (e mai troppo abusate) e lo stile inconfondibile che negli anni libri e film di Fantozzi ci hanno abituato a sorridere amaramente.

Discostandomi da un discorso più tecnico, vorrei spendere qualche parola per la qualità del libro. Esatto, dico libro perché - bensì sempre di fumetto si tratti - Fantozzi Forever presenta una cura a livello di rilegatura e carta veramente efficienti. I disegni sono volutamente più curati nel dettaglio dei volti, ma anche per quanto riguarda la rappresentazione dei paesaggi il discorso resta valido; il tratto caricaturale si sposa benissimo con la storia e sebbene ad un primo impatto possano risultare rozzi, nel complesso funzionano alla grande. La stessa impaginazione dona all'opera dei punti a favore, tuttavia non tutto è perfetto e Fantozzi Forever non è da meno. Il lettering è il vero pugno nell'occhio se si ha l'occhio più attento a questi dettagli. Il testo è decentrato non dico per gran parte dei balloon ma copre ugualmente un gran numero, in più sono presenti diversi errori di battitura. Errori che, ahimè, sono nulla se comparata alla qualità della narrazione ma che ugualmente toglie qualche punto per quanto riguarda la cura e l'attenzione.
In definitiva.
Salvo i difetti elencati poc'anzi, reputo Fantozzi Forever un lavoro ben riuscito.
A distanza di anni, possiamo vedere come il personaggio di Fantozzi sia ancora attuale, senza doversi per forza adattare alle regole moderne della nostra società. Al contrario, mostrare lo stesso medesimo personaggio rapportarsi al mondo d'oggi funziona addirittura meglio! Tutto questo, tuttavia si sposa perfettamente con quanto Villaggio e Schietroma ci parlano nel loro fumetto. Viviamo in un Paese dove ogni cosa resta sempre la stessa. Cambiano i tempi, ma l'italiano resta uguale. Un'amara verità, forse. O magari è solo dimostrazione che è veramente il fantozziano ad aver vinto su di noi.
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