lunedì 11 luglio 2016



Era oramai abitudine la consueta Colazione da Bruno, ma in una calda giornata d'estate, io e Marcello - alla disperata ricerca di un film da guardare - abbiamo deciso di creare una sorta di spin-off. Non una colazione né tantomeno la consueta maratona (o merdatona, che è più appropriata) ma una sveltina. Tanto il titolo scelto, alla fine, era come se l'avessimo già visto. Scelto quindi il peggior film, armati di estathé (al limone, per evitare stimoli raccapriccianti) ci siamo cimentati nella visione de Nella terra dei cannibali. Qui il Maestro Mattei ha deciso di firmarsi non col suo vero nome, nemmeno come Vincent Dawn, ma come Martin Miller. Come mai questa scelta? Non è che il Maestro abbia avuto vergogna di affiancare il suo nome e/o pseudonimo ad un film che è praticamente Mondo Cannibale, altro capolavoro della merda sempre di sua creazione (e già recensito nel primo 'numero')? Può essere. Perché no. In realtà Wikipedia riporta: Questo film è stato realizzato contemporaneamente a Mondo cannibale, un altro direct-to-video sempre con lo stesso cast artistico di attori e troupe. Il film principale è Nella terra dei cannibali. Mondo cannibale è stato girato con scene avanzate da questo film. Con queste premesse, andiamo ad analizzare Nella terra dei Cannibali, senza lasciarci confondere che -sebbene il film riporti questo titolo!- nei titoli iniziali ritroviamo Nella terra della morte.

Il cast in tutto il suo inutile splendore                        Romero e la sua pipa di vimini

Il film inizia alla grande: un elicottero sta atterrando e i protagonisti ci vengono presentati sin da subito. Uscendo dall'elicottero uno ad uno facendo facce sceme. In realtà interpretano (male) i loro stereotipi tra cui la latino-americana cazzuta e l'imbecille di turno col fisico che non può fare neanche il bagnino - la cosa bella è che dovrebbero essere tutti militari. Il tutto incorniciato da una telecamera con l'obiettivo sporcato da piccole gocce d'acqua e una colonna sonora azzeccatissima se si fosse trattato di un film ambientato in Irlanda con protagonisti dei Leprecauni. Un buon inizio per un film di Mattei! La scena si sposta poi su di un dialogo tra il capo militare, un pelato con una vaga somiglianza a Mastro Lindo ed espressivo quanto un attore porno, e... boh, qualcuno del governo locale, un asiatico in Amazzonia. Un dialogo molto intenso che ci introduce direttamente nel vivo della trama e che ha come apice la battuta ad effetto "In Amazzonia, con la sua carta bianca, mio caro tenente, ci si può pulire solo il culo!". La scena di per sé è ridicola anche senza questa perla, tipo bere una birra e sputarla affermando che fa schifo, scene che nemmeno io nei miei filmetti che giravo a 15 anni inserivo. Durante tutto il film l'azione è abbastanza confusa, sappiamo che questi soldati devono recuperare una squadra data per dispersa prendendosi come guida Romero, lo stesso scienziato apparso in Mondo Cannibale, o quanto meno lo stesso personaggio e attore.Una volta ritrovati i cadaveri della squadra, la missione risulta essere conclusa, salvo poi uscirsene totalmente a caso con "Sì, ma dov'è finita Sara Hudson?", personaggio mai nominato in 50 minuti di film e incontrata subito dopo averla nominata nello stesso posto in cui erano stati fino a metà film. 'Fanculo la logica e i nostri personaggi, tra espressività di un tronco d'albero, battute inutili (Della legge della giungla non ci capisco un'acca!) e battute formulate male come "Meglio una pallottola in testa che una freccia al curaro" (voglio conoscere chi ha scritto i dialoghi e dargli un libro di grammatica), il film prosegue tra scene di cannibalismo a caso, con i cannibali caratterizzati da inutili cerchi bianchi sul culo e su tutta la pelle (compreso un simbolo dell'uguale sulla pancia del capo tribù), musiche pseudo-tribali per arrivare poi ad un finale amaro. Che più che amaro diventa un finale del cazzo perché sviluppato male ma io mi chiedo perché stia ancora qui a ribadirlo, stiamo parlando di Bruno Mattei!

Ad ogni modo, il film presenta una scena particolare come l'uccisione di un vero maialino - scena inutile che si potevano risparmiare (un rimando a Cannibal Holocaust, forse? io m'offenderei) anche perché non risulta nemmeno chissà poi quanto cruenta o d'impatto. Solo violenza inutile e fine a sé stessa. Insomma, Mattei manda al diavolo la benché minima speranza di avere almeno un briciolo di particolarità. Immancabili, poi, le scene prese da vari documentari ed alcune riprese già usate in Mondo Cannibale, le quali si notano in quanto il filtro utilizzato nelle riprese cambia a vista d'occhio. Ed è proprio nell'aspetto tecnico che Bruno Mattei fa veramente più pena. Capisaldi del trash possono almeno starsene in piedi perché presentano una buona regia a discapito di una sceneggiatura fatta a cazzo di cane [Renè Ferretti docet]. Mattei/Dawn/Miller invece no. Fa schifo in tutto! Dalla scelta del cast, all'aspetto tecnico come regia, sonoro, TUTTO. Faccio prima a dire tutto. Le scene danno proprio l'impressione che siano state girate lì sul momento, non hanno la benché minima costruzione, i personaggi non sono strutturati (anche se c'è un tentativo riuscito male con la pseudo-latina) e soprattutto sono montate male. Particolari che non sono visibili ad occhio esperto, anche un bambino potrebbe notarli!


In conclusione.
Colonna sonora 10/10: come già detto, il film si apre con una ballata irlandese, ma non è che il resto sia poi recuperabile. Musiche inappropriate alle scene mostrate, alcune volte addirittura sovrapposte!
Attori cani: incapaci anche di vomitare. L'unica a non aver mai guardato in camera è una scimmia.
Dialoghi da terza elementare: "Non ho tempo di sanguinare!" - "Carramba!"
Scene stupide: cadaveri appesi a testa giù, altri morti da anni ma spacciati come se fossero morti un mese prima. Gli unici esperti della giungla sono gli unici che continuano a cadere. Cibo in scatola cucinato con tutta la scatola, eccetera eccetera.
Regia pessima: così come il resto.
Un film che non ha badato a spese: hanno chiaramente risparmiato su un detersivo per pulire l'obiettivo della telecamera, in più il reparto costumi è veramente, ma veramente povero. Almeno su quello, per quanto fossero coloriti e risultassero stupidi, nei precedenti lavori di Mattei c'era almeno una cura minima! Cioè, per i suoi standard...

Insomma, il film più brutto di Mattei.


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