Ecco le foto di Cassie Hack apparse su SuicideGirls.com. Le "origini" su questo "set fotografico" sono narrate nel primo Annual di Hack/Slash, proprio nel crossover con le Suicide Girls. Un numero scialbo, carino solo per chi è fan delle modelle super-tatuate e tamarre fino al midollo, che tra l'altro sono presenti anche modelle reali, nel fumetto! Rifatevi un po' gli occhi, visto che non ne vale la pensa di farsi un account a pagamento su un sito solo per vedere un personaggio di fantasia senza veli. Tanto è solo per curiosità... (come no!)
The Oblivion Bar
Il luogo di sfogo di un nullafacente con la passione per i fumetti, il cinema e sporadicamente anche videogiochi e tante altre piccole stupidaggini inutili e poco d'aiuto al processo evolutivo della razza umana.

giovedì 27 febbraio 2014



Le avventure di Cassie e Vlad. "It's you and me, bitch."

Da Chucky alle Suicide Girls. I crossover e la serie regolare.
Una particolarità di Hack/Slash, oltre all'umorismo e alle dinamiche tipiche dei survival horror adolescenziali, sono i crossover, che non si presentano mai come storie a sé stante ma si integrano perfettamente nella canonicità della serie. Certamente, alcune volte si presentano come delle storie assurde (come il crossover con Bomb Queen per la Image), ma altre divertenti come quelle con la bambola assassina Chucky, il Dr. Herbert West protagonista del celebre cult anni '90, nonché creazione del celebre H.P. Lovecraft, Re-Animator, e dulcis-in-fundo con Ash Williams, protagonista de L'Armata delle Tenebre di Sam Raimi! Quest'ultima serie, è abbastanza recente, conclusasi nel mese di marzo 2014 ed edita dalla Dynamite. E, come se non fosse abbastanza, la bella e agguerrita Cassie ha anche avuto la possibilità di lavorare al fianco delle modelle di Suicide Girls in un numero speciale, guadagnandosi anche un profilo personale con tanto di 'scatti' osé!
Passando alle serie regolari, c'è da dire che qui mi tirerò abbastanza indietro. Se nei singoli one shot pubblicati sia da DDP che da Image, la qualità delle storie si mantengono sempre su dei toni medio-alti, risultando divertenti a tal punto da ignorarne le trame poco approfondite, la serie regolare ha sì dei punti alti, ma anche parecchi bassi. Per quanto mi riguarda, per me Hack/Slash si è concluso al numero 18, tutto ciò che è stato proposto dopo è soltanto una visione appannata di ciò che la serie era stata in precedenza. In un primo momento, c'era una storia da raccontare, vale a dire le origini di Cassie e l'approfondimento della sua personalità e del rapporto con Vlad, senza contare la raccolta immensa di villain carismatici (non sto esagerando, i villain di Hack/Slash sono fighi anche se appaiono in singoli numeri!) e delle vicende che girano attorno ad essi, con l'arrivo della seconda parte della serie, Tim Seeley ha voluto introdurre elementi che hanno parecchio stonato con le trame horror, come per esempio i supereroi, mentre chiuderò un occhio per la setta segreta (The Black Lamp Society), anche se pure quella è stata abbastanza pesante. La storia va avanti anche nella seconda pubblicazione per la Image, anche se devo dire che nel finale, vale a dire gli ultimi sei numeri, la storia è riuscita a decollare (ma a mo' di dodo) ed è valsa la pena leggerla. Non si può dire, però, che nonostante questi punti bassi, Hack/Slash non sappia essere divertente e tenere il lettore sulle spine, fino a invogliarlo a continuare a leggerne le storie!
Considerazioni e letture consigliate.
In definitiva, non mi andrebbe certamente di dire che Hack/Slash sia la miglior serie mai pubblicata, però è riuscita ad appassionarmi, e questo non è un male, se consideriamo anche che non sono neanche un grande appassionato di horror. I personaggi sono tutti carismatici, a partire dai due protagonisti, Tim Seeley ha lavorato veramente duro per tentare di non far perdere un colpo alla sua creatura, e nonostante abbia strafatto in certi punti, ha sempre trovato il modo di uscirne, e di creare storie a dir poco geniali, e degli antagonisti unici nel loro genere. La serie, tuttavia, è abbastanza stereotipata, ma ci sta in quanto è fatta apposta per essere una lettura leggera, non certamente un fumetto d'autore. Basandomi sul mio personale giudizio, Hack/Slash è riuscito a divertirmi, a farmi strappare qualche risata, quindi è promossa! E Cassie Hack rientra di fatto tra i miei personaggi femminili preferiti, insieme a Catwoman e Painkiller Jane. Per quanto riguarda i disegni, devo ammettere che sono molto, molto belli, soprattutto quelli di Emily Stone presente nella prima parte della serie regolare. Come di consueto, segnalo anche come reperire le letture (rigorosamente in digitale, in quanto la serie regolare non è mai arrivata in Italia). La prima serie pubblicata per la DDP è disponibile sul sito ufficiale della medesima casa editrice (a sua volta, raggiungibili tramite l'app ufficiale), mentre per quelle della Image c'è il solito ComiXology. Se prediligete il cartaceo, tutto ciò che c'è da leggere su Cassie e Vlad è raggruppato in ben 6 volumoni Omnibus, ma se proprio volete andare sul sicuro segnalo i one shots che personalmente ho gradito maggiormente:
Se non vi ho convinto, pazienza.

Considerazioni e letture consigliate.

- Euthanized
- Girls Gone Dead
- Land of the Lost Toys
- Hack/Slash Vs. Chucky
- ComicBook Carnage
- Slice Hard
- My First Maniac
Se non vi ho convinto, pazienza.
martedì 18 febbraio 2014


L’ultima volta che abbiamo visto Painkiller Jane era il 2007 sotto l’etichetta Dynamite, impegnata a sventare una minaccia terroristica in quel di New York, e a vedersela con un Terminator inviato dal futuro. Dopo sei anni, l’ex-detective Jane Vasko sbarca alla Marvel Icon, e ritorna con una scoppiettante mini-serie di quattro numeri piena d’azione, scritta ancora una volta dal suo “papà”, Jimmy Palmiotti.

Il fulcro della storia, tuttavia, sembra più incentrata all’argomento “sesso” che sull’azione. Già in Everything Explodes, eravamo venuti a conoscenza della bisessualità di Jane Vasko, cosa che qui viene ripresa ma stavolta concentrandosi di più sull’interesse di Jane verso Maureen (non ignorando Seth, menzionato e con un ruolo veramente marginale rispetto alle precedenti storie), e ancora più maggiormente sull’indipendenza sessuale della stessa, cosa praticamente inesistente nel precedente fumetto del 2007, in cui veniva rivelato come lei avesse praticamente trascurato la vita sessuale da dopo l’incidente che le ha conferito i suoi poteri di guarigione. Su questo aspetto, possiamo anche parlare di un’ulteriore maturazione del personaggio, cosa che comunque avviene in ogni fumetto di Painkiller Jane, e forse uno dei suoi migliori aspetti, tanto da non riuscire a risultare troppo “statico”. Ma come detto, l’elemento sessuale in questa nuova mini-serie è fin troppo frequente, se teniamo anche conto che in tutti e quattro i numeri, si vede almeno una volta il seno di Jane, mentre addirittura nel numero 2 c’è un’intera sequenza di combattimento in cui la protagonista combatte senza mutande (lasciando molto all’immaginazione, comunque sia).

Painkiller Jane: The Price of Freedom è disponibile all'acquisto sia tramite negozi online, che in versione digitale su ComiXology.
Danjel


Molti conosceranno già Nemi, il controverso personaggio creato dall'autrice norvegese Lise Myhre, e protagonista di numerose strisce che ormai da tempo spopolano sul web tramite social network, blog e forum interamente a lei dedicati. Per chi non la conoscesse, ecco un breve identikit: Nemi Montoya è una ragazza alternativa, ascolta musica metal, ama bere birra, adora i dolci, il fantasy e soprattutto i bei ragazzi. Sotto molti aspetti, incarna un po' lo stereotipo della ragazza alternativa, ma imparando a conoscerla attraverso le numerose strisce, può facilmente accadere di riuscire ad immedesimarsi in lei, e soprattutto ad amarla come se fosse la propria migliore amica.
Quando mi fecero leggere la prima volta le strisce di Nemi, l'ho amata dal principio. Indubbiamente il fattore maggiore del mio avvicinamento al personaggio, è stato per il suo look metallaro, che all'epoca da amante del genere forse ha giocato maggiormente sul resto; fatto sta che al di là delle varie strisce sul web, non ho mai veramente approfondito, e mi son sempre lasciato andare alla lettura occasionale. Ultimamente, però, mi è tornata in mente, e con un colpo di fortuna sono riuscito a reperire su Amazon il primo dei due volumi su Nemi pubblicato in Italia, Cuori Borchiati, edito da Elliot Edizioni nel 2008, e devo dire che pur trattandosi di una semplice raccolta di strisce, è stata una lettura veramente stimolante, capace di far strappare numerosi sorrisi, grosse risate e anche di far riflettere. Lise Myhre, che da sempre ha dichiarato che il personaggio di Nemi non rispecchia assolutamente la sua personalità, è riuscita a creare un personaggio d'impatto, capace di essere fuori dalle righe mantenendo comunque dei toni mai volgari, se pur espliciti, lasciandosi andare talvolta in riflessioni a carattere sociale, sfociando addirittura nel romanticismo, il tutto senza mai perdere il suo caratteristico tono pungente.
Metallara, ma non solo!
Nemi si presenta come una ragazza dalla pelle pallida, sempre vestita di nero, e con dei gusti tendenzialmente alternativi, il ché lascerebbe presumere una maggiore vicinanza alla sottocultura heavy metal che altro, ma questo fino a un certo punto. Sebbene il personaggio di Nemi sia nato nel 1997 proprio per questo target specifico, non è stato difficile per la Myhre riuscire ad accostare il personaggio anche ad un pubblico differente. Nemi di fatti ha una personalità tutta sua, ed è difficile non riuscire a sentire una sorta di legame con lei. Cinica, infantile, sognatrice ad occhi aperti, sempre che riesce a prendersi l'ultima parola, tutte caratteristiche che formano un personaggio dolce ma forte allo stesso tempo, capace di farsi voler bene anche nei suoi attimi di frivolezza. Il tutto, ovviamente, accompagnato da dei disegni carini, da una colorazione forse un po' troppo accentuata, ma che per lo stile che adotta per le strisce ci sta anche bene. Come detto, Lise Myhre ha sempre voluto discostarsi dal suo personaggio, tenendo sempre a precisare che lei non è Nemi, e forse è stata proprio questa capacità di creare un personaggio diverso da lei a rendere Nemi così carismatica.
Dando un'occhiata generale alla raccolta di Cuori Borchiati, il voto è abbastanza alto da avermi convinto a comprare anche il secondo volume, Amori Metallici, mentre se voi non siete ancora convinti, fatevi un giro nel web alla ricerca delle sue strisce, mentre è doveroso segnalare la pagina ufficiale di Nemi su Facebook, gestita da Lise, che nonostante abbia ormai volto lo sguardo altrove (sta lavorando su una sua opera fantasy, attualmente!), ancora trova tempo per realizzare sporadicamente qualche striscia di Nemi. Questo a dimostrazione che quando si ha passione, la creatività non verrà mai a mancare nemmeno se si tratta dello stesso personaggio da quasi 20 anni!
Danjel
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