E sono già alla seconda parte della saga di White Trash Zombie.
La saga scritta da Diana Rowland è iniziata con My Life as a White Trash Zombie, di cui ho già avuto modo di parlarne precedentemente, e dopo aver riscontrato un discreto successo, si è protratta per altri tre capitoli. Quello di cui andrò a parlare quest'oggi è per l'appunto Even White Trash Zombies Get the Blues, titolo che richiama una serie di strisce a fumetti molto popolari agli inizi degli anni '90, Even white boys get the blues e traducibile come Anche "i white trash zombie" vanno in depressione - traduzione sommaria, il termine white trash lo abbiamo già analizzato nella recensione precedente ed è usato per identificare un certo basso ceto sociale.
E il titolo segna un interessante sviluppo, in questo secondo capitolo che vede ancora come protagonista Angel Crawford, ragazza-zombie poco più di vent'anni che lavora in un obitorio, ottima copertura per procurarsi i cervelli, suo alimento fondamentale per mantenersi umana... o almeno per quel poco che potrebbe sembrare. Attenzione agli spoiler, se avete intenzione di leggere il primo libro se ancora non lo avete fatto.
Even White Trash Zombies Get the Blues inizia poche settimane dopo la conclusione di My Life as a White Trash Zombie. Scampato il pericolo del cacciatore di zombie Ed, partner e migliore amico del neo-fidanzato di Angel Marcus, la nostra protagonista si ritrova coinvolta sin dagli inizi con un nuovo caso tra le mani: uno zombie di loro conoscenza viene ritrovato morto e Angel si ritrova ad indagare completamente da sola in un caso in cui nessuno vuole venir coinvolto. Né gli amici dell'obitorio, che reputano la sua storia troppo assurda, né il suo fidanzato-partner Marcus e dello zio Pietro Ivanov (entrambi zombie). Angel con l'andare avanti della storia si ritroverà ad affrontare quella che sembra essere una vera e propria mafia zombie, ma avrà anche vedersela con i suoi problemi personali derivati dalla sua precedente vita incasinata che, sebbene lei abbia intenzione di sistemarla, gli errori del passato continuano a tormentarla. Non mancano quindi problemi interpersonali infine, rendendo appunto la vita di Angel più che difficile, ma saranno proprio questi problemi a rendere Angel una ragazza più forte e indipendente che mai.
Considerazioni.
Questa seconda parte l'ho trovata avvincente tanto quanto lo è stata la prima. Il tutto è ancora scritto in prima persona, permettendo un collegamento diretto con la personalità di Angel, la protagonista assoluta, senza lasciar da parte dubbi e insicurezze, riuscendo a farci entrare in contatto con lei esplorandone punti di forza e debolezze. Encomiabile ancora una volta, quindi, il lavoro fatto dalla Rowland, che riesce a dare ancora più spessore ad un personaggio che, se pur di poco, è mutato di poco a poco. La storia scorre abbastanza bene, ha dei ritmi molto veloci e lascia parecchi buchi che però vanno subito a richiudersi anche se in maniera repentina. Ed è proprio qui che secondo me la scrittura di Rowland va un po' a perdersi. O meglio, la maniera repentina con cui conclude "senza concludere" va anche bene visto che la saga ha altri due capitoli a disposizione, il problema è il modo. Diana Rowland ci butta dentro troppo buonismo. Descrive la vita di Angel come piena di merda (parole sue!) e, per indicarne il cambiamento in positivo, utilizza un buonismo così finto da risultare fastidioso. Angel impara che le persone attorno a lei ci tengono, fin qui va anche bene, ma non fino a toccare il ridicolo. Queste piccole parti, come il finale per l'appunto, mi hanno lasciato un po' indifferente, ma questo è un semplice parere personale, anche se credo potrebbe ritrovare parecchi riscontri.
In definitiva, Even White Trash Zombie Get the Blues si mantiene sugli stessi standard del primo capitolo, anche se qui il tono da urban fantasy si fa sentire maggiormente dal momento in cui viene plasmato il sottomondo degli zombie, solamente accennato nel primo capitolo. L'elemento horror viene trasformato in fantasy, quindi, mentre quelli drammatici e thriller fanno da contorno all'intera storia dove però, a differenza del primo libro, assumono quei toni adolescenziali da cui sfuggivo. Una lettura ugualmente adatta ad ogni età, leggerino e accattivante. Eliminando il fastidioso buonismo, è una saga che vorrò assolutamente concludere. Ci ritroviamo sicuramente tra queste pagine con White Trash Zombie Apocalypse, quindi - ma con una dovuta pausa di almeno un mesetto (o anche più) per dar spazio ad altri libri che ho ancora da parte.
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E il titolo segna un interessante sviluppo, in questo secondo capitolo che vede ancora come protagonista Angel Crawford, ragazza-zombie poco più di vent'anni che lavora in un obitorio, ottima copertura per procurarsi i cervelli, suo alimento fondamentale per mantenersi umana... o almeno per quel poco che potrebbe sembrare. Attenzione agli spoiler, se avete intenzione di leggere il primo libro se ancora non lo avete fatto.
Even White Trash Zombies Get the Blues inizia poche settimane dopo la conclusione di My Life as a White Trash Zombie. Scampato il pericolo del cacciatore di zombie Ed, partner e migliore amico del neo-fidanzato di Angel Marcus, la nostra protagonista si ritrova coinvolta sin dagli inizi con un nuovo caso tra le mani: uno zombie di loro conoscenza viene ritrovato morto e Angel si ritrova ad indagare completamente da sola in un caso in cui nessuno vuole venir coinvolto. Né gli amici dell'obitorio, che reputano la sua storia troppo assurda, né il suo fidanzato-partner Marcus e dello zio Pietro Ivanov (entrambi zombie). Angel con l'andare avanti della storia si ritroverà ad affrontare quella che sembra essere una vera e propria mafia zombie, ma avrà anche vedersela con i suoi problemi personali derivati dalla sua precedente vita incasinata che, sebbene lei abbia intenzione di sistemarla, gli errori del passato continuano a tormentarla. Non mancano quindi problemi interpersonali infine, rendendo appunto la vita di Angel più che difficile, ma saranno proprio questi problemi a rendere Angel una ragazza più forte e indipendente che mai.
Considerazioni.
Questa seconda parte l'ho trovata avvincente tanto quanto lo è stata la prima. Il tutto è ancora scritto in prima persona, permettendo un collegamento diretto con la personalità di Angel, la protagonista assoluta, senza lasciar da parte dubbi e insicurezze, riuscendo a farci entrare in contatto con lei esplorandone punti di forza e debolezze. Encomiabile ancora una volta, quindi, il lavoro fatto dalla Rowland, che riesce a dare ancora più spessore ad un personaggio che, se pur di poco, è mutato di poco a poco. La storia scorre abbastanza bene, ha dei ritmi molto veloci e lascia parecchi buchi che però vanno subito a richiudersi anche se in maniera repentina. Ed è proprio qui che secondo me la scrittura di Rowland va un po' a perdersi. O meglio, la maniera repentina con cui conclude "senza concludere" va anche bene visto che la saga ha altri due capitoli a disposizione, il problema è il modo. Diana Rowland ci butta dentro troppo buonismo. Descrive la vita di Angel come piena di merda (parole sue!) e, per indicarne il cambiamento in positivo, utilizza un buonismo così finto da risultare fastidioso. Angel impara che le persone attorno a lei ci tengono, fin qui va anche bene, ma non fino a toccare il ridicolo. Queste piccole parti, come il finale per l'appunto, mi hanno lasciato un po' indifferente, ma questo è un semplice parere personale, anche se credo potrebbe ritrovare parecchi riscontri.
In definitiva, Even White Trash Zombie Get the Blues si mantiene sugli stessi standard del primo capitolo, anche se qui il tono da urban fantasy si fa sentire maggiormente dal momento in cui viene plasmato il sottomondo degli zombie, solamente accennato nel primo capitolo. L'elemento horror viene trasformato in fantasy, quindi, mentre quelli drammatici e thriller fanno da contorno all'intera storia dove però, a differenza del primo libro, assumono quei toni adolescenziali da cui sfuggivo. Una lettura ugualmente adatta ad ogni età, leggerino e accattivante. Eliminando il fastidioso buonismo, è una saga che vorrò assolutamente concludere. Ci ritroviamo sicuramente tra queste pagine con White Trash Zombie Apocalypse, quindi - ma con una dovuta pausa di almeno un mesetto (o anche più) per dar spazio ad altri libri che ho ancora da parte.
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La saga incentrata su Angel Crawford di Diana Rowland vede al momento quattro libri, ma non è una pubblicazione italiana bensì esclusivamente americana, quindi è disponibile solo in lingua originale che potete trovare o su Amazon oppure sul sito della Rowland, dove inoltre potete trovare il link per ascoltare il libro su Audible, nel caso vi stanchiate troppo a leggere.
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