martedì 16 giugno 2015



Ultimamente sto un po' facendo pena, riguardo i film.
Ne sto vedendo pochissimi, molti dei quali sono film un po' vecchiotti (mi sto un po' rifacendo) ma ogni tanto trovo del tempo per alcuni horror, che è un po' il genere che nell'ultimo anno ho riscoperto un po' come il mio genere preferito. Tra titoli visionati e gettati nella spazzatura, altri di cui vorrei parlare ma ho un po' paura a farlo (potrebbe risaltare la mia ignorantosità!) ho scelto The Pyramid perché 1) l'ho visto solo ieri, 2) anche se non mi è piaciuto molto, mi sono reso conto che effettivamente ne vale la pena parlarne. E siccome stasera avevo voglia di scrivere, eccoci la mia consueta pseudo-recensione!

The Pyramid è uno pseudo mockumentary horror ambientato in Egitto e gira attorno alla scoperta di una nuova piramide la cui particolarità è che questa abbia tre lati. Perché "pseudo mockumentary" ci arriverò più tardi. Ritengo ci sia poco da scrivere a riguardo, in quanto la cosa bella di questo film è che gran parte dell'hype su questo film lo ha fatto il trailer, cosa da non sottovalutare. Ultimamente si è un po' perso il senso del trailer, il quale fondamentalmente dovrebbe dare uno spunto per far interessare la gente a vedersi il film mentre ora c'è quel tentativo di creare hype con millemila trailer diversi dove, alla fine, ci si spoilera mezzo film. Insomma, spariamoci 'sto trailer (ve lo metto in italiano, perché so che quei miei 3-4 lettori abituali sono, almeno 2 o 3, pigri).



Interessante? No? Ci ho provato.
The Pyramid parte con questa presupposta delle antiche leggende "reali" che ancora oggi si tramandano e che sono entrate nell'immaginario più comune, ma nel film non c'è traccia, anzi la storia si concentra proprio sulla scoperta di questa nuova piramide e non c'è traccia alcuna di insulsi spiegoni, buttandoci direttamente all'interno del film che, ricordiamo, è diretto da Grégory Levasseur sulla sceneggiatura di Daniel Meersand e Nick Simon. Prodotto da quelli de Le colline hanno gli occhi, piccola nota inutile ma comunque da annotare.

Il film, come già detto, dovrebbe essere un mockumentary ovvero, quei film che vogliono farci credere che sia tutto un filmato amatoriale. Però, tendo a precisare che dovrebbe esserlo, in quanto a tratti prima e per gli ultimi 10 minuti di film poi, i registi si saran dimenticati cosa stavano girando e il film ha ripreso a scorrere come un film qualunque; potrebbe risultare anche una scelta stilistica voluta, ma secondo me spezza parecchio. Ci ritroviamo in un film dove sembra ci vogliano regalare qualcosa di curioso, introducendo la telecamera dal "robottino" Shorty, che altri non è che una di quelle sonde che inviano su Marte, per poi passare alla ripresa più classica da "telecamera in spalla e via". Di solito odio a morte i paragoni, però qui è dovuto visto che le atmosfere ricordano molto quelle di Necropolis, film bellissimo che consiglio a tutti (anziché guardarvi The Pyramid!), solo che qui le aspettative calano parecchio. Da degli effetti che ricordano una computer grafica  da inizio anni 2000 a una trama che, se pur nel fascino da "antico mistero", finisce nel banale in maniera molto grezza. Non mi sento di salvare molto di questo film, lo reputo come un qualcosa che può facilmente lasciarsi scivolare via e perderselo senza nemmeno essersene pentiti, però credo sia un peccato perché elementi interessanti nella sceneggiatura ce ne sono eccome.

Oltre proprio al già citato fascino che possa ispirare l'antico Egitto (io stesso ne sono accanito), la storia introduce delle origini sugli antichi déi che spaziano da antiche culture popolari di epoche antiche anche di tribù differenti all'astrologia. Anubi (l'amatissimo dio cane, sì sono caduto anche io in questa battuta ignorante e scontata ghgh) viene rappresentato come un dio "cattivo" proveniente, forse, dallo spazio ed è interessante notare a riguardo come non abbiano nemmeno voluto dare una spiegazione vera e propria lasciando intendere due spiegazioni differenti di diversa natura, mistica o ufologica (si può dire?) che sia. Insomma, gli elementi ce li ha tutti per risultare un bel film, ma nel complesso credo che non ci si perda assolutamente nulla perché, appunto, numerose sono le pecche di questo film, compresi dei grossolani buchi di sceneggiatura o alcune illogicità. Peccato.

In conclusione, The Pyramid lo consiglio per una serata tranquillissima e a chi guardando un film non ha molte pretese. Dal canto mio, che cerco sempre di non buttar via nulla di ciò che guardo, dico che purtroppo ci ritroviamo a un genere di film che vuole ricalcare il successo di altre pellicole trattanti lo stesso tema da "antico mistero" risalente a culture popolari e leggende metropolitane, ma ci riesce proprio poco. Una bella idea sviluppata un po' malaccio, ma tant'è.

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