giovedì 21 agosto 2014



Oggi, doppia recensione.
Ciò di cui andrò a parlare quest'oggi è Hercules, film uscito in questi giorni nelle sale che vede come protagonista l'ex wrestler Dwayne "The Rock" Johnson sotto la regia di Brett Ratner (X-Men: Conflitto Finale, Rush Hour) ispirato al fumetto di Steve Moore, Hercules: The Thracian Wars, distribuito dalla Radical Comics.

Passando prima in analisi al fumetto, davvero spenderò pochissime parole. Trattasi di una miniserie in 5 volumi scritta da Steve Moore con i disegni di Admira Wijaya, che narra un'avventura del tutto slegata al mito di Hercules, ma che si ricollega ad essa. Qui Hercules altri non è che un mercenario, che porta al suo seguito degli abilissimi guerrieri che si sono uniti a lui nel corso degli anni durante le sue famosissime 12 fatiche, più Iolao il famosissimo nipote del figlio di Zeus, che lo seguì per gran parte delle sue imprese. Incaricato dal re Cotys di addestrare il suo esercito, questo si ribellerà dopo essersi reso conto della sua tirannia, e delle sue ambizioni tutt'altro che nobili. Hercules, quindi, si ritroverà a fronteggiare lo stesso esercito da lui addestrato, pur di fermare la sete di potere del tiranno.
La storia, fin qui, è abbastanza semplice. Un qualcosa che vuole riempire delle ambientazioni affascinanti, accompagnate da dei disegni che sono veramente ben curati. Le battaglie sono spettacolari, una vera goduria per gli occhi, affiancando una storia che si va ad affiancare al mito regalandoci una storia in più sul leggendario Hercules.

Il film, invece, segue più o meno le stesse vicende, ma rimescola totalmente le carte. I guerrieri al seguito di Hercules son gli stessi, e alcuni elementi del fumetto rimangono, ma c'è un totale distacco da ciò che è l'opera di Steve Moore. Innanzitutto, qui re Cotys ingaggia Hercules di addestrare il suo esercito e di fermare la furia di Rheseus, che minaccia di conquistare la Tracia. Anche qui, Hercules viene rappresentato come un mercenario, ma si vuole distaccare totalmente dal mito, o meglio lo tratta proprio come tale! Le fatiche di Hercules, infatti, altri non sono che comuni gesta di un mortale enfatizzate dai racconti del nipote Iolao, che vanno a descrivere il guerriero appunto come un essere leggendario. Una scelta abbastanza strana, ma che nel film vuole avere un suo scopo, anche se - almeno a parer mio - non è del tutto necessario. Fermandoci a Iolao, invece, si discosta enormemente dalla sua versione cartacea. Se nel fumetto, così come nel mito, è descritto come un guerriero impavido, secondo solo a Hercules, qui è una semplice spalla, sciocco, con la voglia di combattere, sì, ma totalmente innocuo; ma ciò troverebbe anche il suo senso nel complesso del film. Per quanto gli altri personaggi, non ci si è soffermati molto sui comprimari, però anche loro trovano il proprio spazio e vengono ben caratterizzati, su tutti Ampharius, Atalanta e Tydeus. Mentre il ruolo di Autolycus, a mio parere, non l'ho ben capito. Forse il personaggio più inutile di tutti. Tuttavia, il film non ha molte pretese. Al di là della "distruzione" del mito atto a costruirne uno tutto suo, si intende. Un film abbastanza divertente, che ha dei buoni spunti, delle ottime scene di battaglia e una computer grafica non esagerata. Ottima, come sempre, l'interpretazione di The Rock, che resta comunque un grande attore anche se si ostina a recitare in ruoli un po' troppo stereotipati - ma ci sta, ha la passione della recitazione, e si vede.


Il rapporto finale è: a me sia il fumetto che il libro non mi sono dispiaciuti. Dal film me lo aspettavo uno stravolgimento, come giusto che sia, anche se non approvo. Quando si tratta di personaggi seriali va bene eliminare qualche elemento caratteristico e prender spunto da saghe per crearne una con una sua personalità, ma qui stiam parlando di una graphic novel, avrebbe anche potuto essere più fedele! Ma tant'è. Tanto sono abbastanza sicuro che molti che sono andati a vedere Hercules (e in sala non ce ne erano pochi!) neanche sapranno dell'esistenza del fumetto, e in caso contrario non l'avranno nemmeno letto. Diciamo che entrambe le opere vanno prese per come sono, storie slegate al mito, anche se la scelta arrogante degli sceneggiatori di Hercules, di demolire il mito per costruire "la vera leggenda" è abbastanza discutibile.

 

Nota conclusiva. Alan Moore, come qualcuno saprà, aveva chiesto ai fan di boicottare il film in quanto sfrutta il nome dell'autore in modo illecito, Steve Moore (non c'è alcuna parentela), passato a miglior vita, senza il consenso dei familiari. Alan Moore, di solito, si è sempre lasciato andare in critiche del genere, penso che questa volta abbia ragione. Per come è stato trattato il fumetto, tuttavia, boicottarlo sarebbe stata cosa buona e giusta.

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