domenica 4 maggio 2014



Continua il mio "studio" sul genere horror.
Questa volta il film, anzi i film visionati di cui andrò a parlare sono V/H/S e il suo sequel, V/H/S 2, film autoprodotti e sceneggiati da diverse persone che segue - ancora una volta - la falsa riga dei mockumentary, vale a dire quel genere di film che viene presentato come finto documentario, in cui vengono utilizzate tecniche di ripresa (e talvolta anche videocamere) amatoriali e attori non professionisti per dare, appunto, l'impressione di avere a che fare con qualcosa di reale. Esempi pratici sono i vari Paranormal Activity, Cannibal Holocaust, Cloverfield e il mio preferito - The Blair Witch Project, a mio avviso ancora insuperabile.

V/H/S
La storia di base di V/H/S non è che sia particolarmente articolata. Riassunta per sommi capi, parla di questo gruppo di ragazzi che si guadagnano da vivere girando filmini compromettenti rivendendoli illegalmente e decidono di rubare una presunta cassetta di cui si sa ben poco, se non che a questi viene promesso una grossa somma per recuperarla. Da qui, i ragazzi scoprono una quantità immensa di VHS e iniziano a visualizzarle una ad una. E qui c'è il pretesto per introdurre una serie di mini-storie horror, ognuno di genere differente. Si parla di una coppia che ricevono la visita di uno strano visitatore nella loro camera d'albergo mentre dormono, del classico quartetto di amici che durante una gita nei boschi finiscono vittima di un serial killer, di una casa infestata e - quella che ho più gradito - la storia di un demone succubus. Per chi non lo sapesse, il succubus è un demone presente in numerose leggende dell'antica Roma e nel Medioevo, e viene descritto come una donna dalle sembianze femminili, che si pone alla sua vittima sotto sembianze di una donna bellissima, per poi accoppiarsi e infine ucciderlo. A parte per la mia innata curiosità verso la demonologia, ho apprezzato questo mini-episodio per il semplice motivo di come questo venga esposto in maniera del tutto differente, senza contare poi che nel cinema il demone succubus ha avuto ben poche trasposizioni. Ma al di là di questo, l'intero film anche negli altri episodi non risulta per niente banale, anzi è anche molto interessante: sa come attirare l'attenzione e sa sorprendere. Certo, non è il mio genere di horror, però è veramente fatto bene, senza contare che, essendo interamente girato come mockumentary, gli effetti speciali sono curati veramente bene! V/H/S mi ha regalato un bel sabato sera. Un film horror che per i fan del genere non può mancare, perché si discosta particolarmente dal solito genere. Rimane, sì, scontato sotto certi aspetti, e tutto verso metà film sembra di già visto, però già che vengano narrate mini-storie, e ognuna di esse spaziano verso diverse tipologie di horror, merita qualche punto in più per l'originalità!

V/H/S 2
Il sequel segue esattamente lo stesso filone narrativo del primo, ovviamente con protagonisti differenti; vari cortometraggi collegati tra loro da un'altra mini-storia, questa volta però che sembra volersi collegare con i filmati stessi (se visti in quel preciso ordine, avviene una possessione demoniaca, mi sembra d'aver capito). La particolarità di questo secondo capitolo è appunto l'originalità; se nel primo quasi tutte le mini-storie avevano come protagonista delle videocamere, il secondo (forse anche prendendo spunto da idee innovative del primo, come quello dell'episodio girato interamente come una videochat) vede l'introduzione di una tecnica di ripresa più ravvicinata e originale, se mi scusate l'abuso di questo aggettivo. Ma se nel primo capitolo, accanto alle idee innovative e mai viste c'erano di base delle storie puramente horror, in V/H/S 2 si vuole proprio risaltare l'aspetto tecnico. Le storie, tutto sommato, non è che siano questo granché: vediamo una setta segreta che proclama l'avvento del demonio, una ripresa in prima persona di uno zombie, un'invasione aliena e i classici, immancabili spettri. E ho trovato tutto ciò molto divertente. Personalmente ho sempre apprezzato l'ironia accostata all'horror, soprattutto se intelligente, e sotto quest'aspetto niente da dire. E c'è anche da aggiungere che rispetto al primo, qualitativamente può anche vantare di un aspetto tecnico ben curato e di una ottima dose di registi affermati, tra i quali figura proprio Eduardo Sánchez regista di The Blair Witch Project.

Il demone succubus dal primo film. Sotto l'ottimo trucco, c'è l'attrice Hannah Fierman.
In definitiva, cosa potrei dire? V/H/S è sicuramente uno dei migliori film in circolazione, se vogliamo parlare di innovazione, adatto ai fanatici del genere e a chi ricerca qualcosa di differente, rispetto ai vari horror in circolazione. Ci provarono con Saw, e la cosa funzionò ed è diventata una lunghissima saga che stenta a vedere una conclusione, stessa cosa Paranormal Activity che magari più si può avvicinare come genere, ma il tempo ci ha dato dimostrazione di una cosa: per quanto un'idea possa essere originale e mai vista, alla lunga stanca. Personalmente, prendendo sempre in esempio le pellicole già citate, Saw si presentò come un film con alle spalle una storia con un senso vero, e poi col tempo non è mai mutato, o meglio ha continuato a seguire quel filone e ha semplicemente aggiunto scene splatter, mentre Paranormal Activity fu una vera e propria novità, al suo tempo, ma i suoi seguiti non erano altro che scopiazzature del primo originale, diventando semplicemente una trama fiacca contornata semplicemente dall'attesa che qualche pentola voli via per lo schermo.

V/H/S ha il potenziale per diventare un buon brand, purché non si cada nel banale e si decida di continuare col format dei vari episodi scritti e diretti da gente valida. Sono sicuro che, con la capacità di poter anche spaziare anche tra vari generi dell'horror, se più avanti venissero chiamati sceneggiatori e registi affermati possa risultare sempre più interessante. In fin dei conti, se continua a vendere quella cagata di Paranormal Activity, non vedo perché V/H/S non possa farcela!

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