giovedì 31 dicembre 2015



Una serie tv che mi ha colpito particolarmente.
Esordisco così per mettere già in chiaro che ciò di cui andrò a parlare in questo ultimo post del 2015, dopo un mese di silenzio, è una delle cose più belle che abbia mai visto e non tanto per la narrazione e le dinamiche di essa in sé, ma per le emozioni che mi ha dato. Personalmente, se pure sia una persona emotiva trovo difficile che qualcosa mi colpisca a livello di emozioni, ma Sense8 ci è riuscito se pure forse non ci si trova nemmeno a un gran capolavoro, visto che nonostante il successo avuto, non se ne stia parlando più di tanto rispetto a tante altre serie. Insomma, premesso ciò e ricordando che comunque io non sia un gran patito di serie tv (ergo, potrei forse esagerare con ciò che andrò a scrivere), parliamo di Sense8. Diretta dai fratelli Watchowski e co-sceneggiata insieme a J. Michael Straczynski, narra delle vicende di 8 persone, nate lo stesso giorno -l'8 agosto- che in apparenza nulla sembrano condividere tra loro, tranne un particolare: sono tutti collegati telepaticamente.

Definire un protagonista assoluto è un po' difficile, in quanto le vicende girano attorno agli 8 sensate, i quali tutti giocano il loro ruolo sia nella storia principale, vissuta principalmente dal poliziotto di Chicago Will, la DJ islandese Riley e la transessuale Nomi alle prese con Whispers, un altro sensate con la missione di trovare ed eliminare quelli come lui. Al fianco del trio, come detto, giocano i loro ruoli fondamentali anche Sun, donna d'affari coreana ed esperta in arti marziali, "Van Damme" Capheus originario del Kenya e autista di matatu, Kala, di Mumbai, in procinto di sposarsi con Rajan ma innamorata di Wolfgang, altro sensate di Berlino nonché scassinatore e infine Lito Rodriguez - attore omosessuale e forse il personaggio un po' più inutile di tutti, ma su questo torneremo più tardi. Le vicende, grosso modo girano attorno alle storie di questi 8 personaggi, i quali, condividendo il loro legame psichico, saranno sempre vicini nei momenti di difficoltà e si aiuteranno "prestandosi" a vicenda le loro personali abilità - come per esempio, Sun leverà parecchie volte dai guai i suoi compagni della Cerchia grazie alle sue doti di combattimento, eccetera.

Non mancheranno nemmeno gli amori nati proprio grazie a questo legame psichico così come non mancherà una profonda empatia tra i personaggi che, oltre a tirarli fuori dai guai salvandosi la vita a vicenda come già detto, si scruteranno dentro aiutandosi nelle loro vicende personali. Ed è proprio sul piano emotivo che il sensate che più gioca il suo ruolo è Riley Blue, il quale ha l'inconsapevole compito di rasserenare il resto della Cerchia anche solo grazie ad una semplice canzone. Riley che a mio avviso è il personaggio più complesso di tutti, con il suo carattere solitario ma comunque a suo modo triste e sereno allo stesso tempo. Il lavoro fatto dai Watchowski, poi, fa in modo che questi personaggi non siano unilaterali e, qui complice anche il lavoro dello sceneggiatore Straczynski che ha una laurea in psicologia e sociologia, si mostrano a tutto tondo e presentano una caratterizzazione reale e coerente con la psiche umana, andando cioè a mostrare ogni singolo aspetto ed emozione dei personaggi.

Il primo punto forte di questa serie, quindi, è proprio la caratterizzazione dei personaggi, mai scontati e approfonditi quel che basta per dare un quadro completo per far capire allo spettatore chi siano. Il loro ruolo, poi, gioca comunque un fattore importante sia nella trama principale che in quelle secondarie che riguardano ogni singolo protagonista, facendo in modo quindi di risultare il tutto qualcosa di ben sensato e costruito. Mi è piaciuto molto anche come i personaggi abbiano interagito tra loro, quando questi mettono le proprie abilità in aiuto degli altri personaggi senza nemmeno sapere il perché. Il personaggio di Capheus, per esempio, è il primo a sfruttare le abilità di Sun per tirarsi fuori dai guai, e mentre Sun è in carcere a scontare una pena di cui non ha alcuna colpa, non negherà un aiuto al resto della Cerchia perché è ciò che fa lei, aiuta le persone. Capheus stesso, una volta capito il meccanismo dei suoi poteri, si mette a disposizione come può per dare una mano ai suoi compagni sensate. Kala, la farmacista di Mumbai, appare forse meno rispetto ad altri personaggi e la sua utilità si restringe ad un singolo evento, ma a suo modo serve a trascinare lo spettatore attraverso quella visione differente che i Watchowski hanno intenzione di dare, mettendo a nudo realtà differenti mostrando queste come siano tutte uguali, sotto la superficie. E stiamo parlando sempre dal lato emotivo. Perché Sense8 parla proprio di questo, alla fine. Emozioni umane.

Il personaggio di Lito, che un po' serve ad alleggerire i toni della serie con la sua storia che contiene un po' di dramma e commedia, ne è la chiara dimostrazione. Se Riley fa da trascinatrice nell'intera serie come personaggio rassicurante, Lito spesso e volentieri condivide con gli altri la sua frustrazione - e in un determinato momento, la sua passione - scombussolando un po' gli equilibri emotivi degli altri personaggi, risistemati poi da Nomi, un altro personaggio chiave ma a mio avviso un po' troppo vittimizzata nel complesso, se pur viene mostrato di lei un carattere forte e combattivo.

Come dicevo, Sense8 parla di emozioni umane.
Ed è il motivo per cui mi è piaciuto veramente tanto.

Sense8, nel suo complesso, analizza la mente umana e ne mette in mostra le emozioni, ci fa vedere come tutti, dal pilota di matau africano all'attore omosessuale, sotto la superficie siamo tutti uguali. Il fatto di aiutarsi a vicenda dovrebbe essere un fattore del tutto naturale e invece nella società di oggi viene messa in disparte per l'egoismo (messo in risalto anche da Lito, l'ultimo sensate ad avere un reale contatto con gli altri). Non a caso i sensate ci vengono presentati come lo stadio evolutivo successivo all'essere umano e Whispers, il cattivo di turno e i suoi sottoposti, ritengono la Cerchia un nemico da eliminare in quanto possono realmente fare la differenza, nella società di oggi. Questo aspetto, comunque, non viene approfondito in questa prima serie, in quanto in risalto ci sono solo le singole storie dei personaggi principali, ma con un occhio più introspettivo è facile andare sotto la superficie e capire di cosa questa serie voglia parlare perché, in fin dei conti, è facile che possa colpire chiunque, vista la sua struttura narrativa e il suo modo di concentrarsi su ogni singolo personaggio.

In definitiva e in conclusione continuo a ribadire per l'ennesima volta che Sense8 è stata una rivelazione. Veramente bella. E per il motivo elencato poco sopra, ovvero il messaggio di uguaglianza, il modo di smontare la concezione del diverso e presentarlo come normalità, utilizzando come espediente narrativo la percezione psichica tra soggetti differenti provenienti da diversi contesti sociali e soprattutto culturali. Sense8 è quindi l'ultima serie di questo 2015 che condivido e che "promuovo", sperando che a molti faccia lo stesso effetto che a me, perché come messaggio è forte ed è qualcosa a cui io stesso tengo veramente molto. Guardate quindi Sense8 in questo prossimo 2016 mentre nel frattempo vi auguro un buon anno!