L'attesa per questo videogame è stata lunghissima, quasi un anno, e sono felicissimo di dire che questa è stata ben ripagata. Un roster decisamente vario, 24 personaggi, ognuno diverso dall'altro e che offrono esperienze uniche di gioco, a partire dalla character trait per finire alle super moves. Un gameplay acclamato ma anche contestato per la sua semplicità, semplice per chi non mastica bene i picchiaduro. Molto simile a Mortal Kombat, le combo sono accessibili tramite una determinata sequenza di tasti, la cui difficoltà varia da personaggio a personaggio, che arrivano ad allungarsi attraverso l'utilizzo delle mosse speciali, le quali a loro volta possono essere potenziate utilizzando la barra in basso. Inutile dire che, per fare ciò, bisogna saper padroneggiare bene le mosse.
Padroneggiare un personaggio non è molto difficile. Io ci sono riuscito con Catwoman, personaggio veloce che conta moltissimo sui combattimenti ravvicinati, e con Flash che sebbene possegga meno colpi speciali, è molto facile da usare, sfruttando la sua velocità che permette di eseguire più colpi da rimbalzo. Personaggi come Batman o Sinestro invece si rivelano molto semplici da usare, soprattutto il Cavaliere Oscuro, ma già rappresentano un livello un po' più avanzato di destrezza, al contrario di personaggi più fluidi come la gatta e Deathstroke. Lanterna Verde ed Hawkgirl, purtroppo, almeno per me sono dei personaggi già più difficili da utilizzare, ma comunque il tutto rimane soggettivo, in quanto è il giocatore che deve prediligere la tecnica di gioco, e su questo aspetto, Injustice è molto aperto a qualsiasi tipo di giocatore, compreso il più "n00b". Infine, ci sono le super moves, che grosso modo abbiamo potuto vedere grazie ai 'millemila' filmati di trailer e Battle Arena varie, ma che una volta giocato risultano molto più divertenti. Per eseguire una Super Move, bisogna riempire la barra posta sotto allo schermo, barra che, come già detto, serve anche per potenziare un attacco o una combo, facendo in modo che questa non venga utilizzata solo per eseguire le sopra citate super. Di fatti, una volta presa la mano col gioco, non per forza ogni scontro può avere bisogno di una super move, salvo se questa non la si voglia tenere da parte volutamente, e ciò nonostante la spettacolarità dell'incontro, che sia con o senza super, o senza transizione di livello, rimane intatta, fornendo una vera e propria esperienza di gioco divertente. Nonostante sia un nabbo totale in videogame soprattutto coi picchiaduro, sono da lunghissimo tempo fan della saga di Mortal Kombat, e per quanto mi riguarda, mettendo a confronto i due titoli, non solo c'è proprio un vero distacco totale (sebbene molte animazioni e mosse risultino uguali ai personaggi di MK) ma la caratteristica di "competitività" di MK va a sostituirsi con una più incentrata sul divertimento, in un certo senso. Poco importa se Batman non potrebbe mai lanciare Superman in aria o che Freccia Verde non possa sopravvivere allo spazio aperto dopo un pugno potentissimo: l'obiettivo di Injustice è quello di darci un'esperienza di gioco divertente, e ci riesce alla grande. Ancora più divertenti sono le interazioni tra i personaggi durante le 'wager', i quali vede i vari personaggi cimentarsi in dei botta e risposta talvolta casuali, ma personalizzate per una buona parte di combinazione tra personaggi; se per esempio assisteremo ad uno scontro tra Flash e Killer Frost, durante la wager quest'ultima dirà "Conosco le tue debolezze" mentre Flash risponderà "La torta al cioccolato?", e così via per un indeterminato numero di combinazioni e frasi possibili.
Infine, ci sono le missioni dello S.T.A.R. Labs, modalità principale del gioco a tutti gli effetti vista la longevità che porta al gioco.. e che fa letteralmente scendere i santi dal Paradiso, visti gli obiettivi richiesti che vanno ai limiti dell'assurdo! Missioni che, sebbene alcune risultino difficili, altre sono divertenti, come la missione di Catwoman che ci vede nei panni del suo gatto Isis introdursi nel museo di Metropolis di nascosto, per citarne una.
Detto tutto ciò, le note negative sono: troppi 'bat-personaggi' (i quali arrivano a quota 5, se vogliamo considerare Nightwing come membro dei Giovani Titani), a difficoltà maggiori risulta impossibile contrattaccare avversari che letteralmente non ci lasciano respirare, e la mancanza del tasto blocca. Forse a NetherRealm pensavano che premere semplicemente verso la direzione opposta del personaggio fosse davvero più facile, ma io proprio non ci riesco!
E dopo uno sguardo in generale al gioco, passiamo al piatto forte: la storia, interamente scritta e sceneggiata da Jimmy Palmiotti, noto autore di testate di successo come Power Girl, All Star Western, Batwing e Uncle Sam and the Freedom Fighters.
Ritorno al Multiverso
Come premesso nel fumetto di Injustice, il gioco si svolge in un Universo dove Joker ha drogato Superman con il gas di Spaventapasseri, facendogli uccidere Lois Lane (scambiata per Doomsday) e il loro bambino che aveva in grembo e insieme a loro tutta Metropolis, grazie ad una bomba il cui detonatore era stato chirurgicamente inserito nel cuore di Lois Lane, sempre per mano del clown. Questi eventi scaturiscono una serie di avvenimenti che portano Superman a uccidere Joker, per poi arrivare a governare il mondo intero con lo scopo di portare la pace, spaventando i suoi compagni che si vedono costretti a seguirlo, mentre ad alcuni (come Hawkgirl ed alcuni criminali) viene fatto un 'programma di rieducazione forzata'. Il Batman di questo Universo è l'unico ad affrontarlo, insieme ad un Lex Luthor che non è mai stato un criminale, bensì amico dell'Uomo d'Acciaio sin dall'inizio, che fa il doppio gioco all'insaputa di Superman. I due trasportano alcuni eroi da un altro Universo con lo scopo di farsi aiutare per porre fine al Regime di Superman, ma i suoi piani non andranno come previsto, da che le sue forze scopriranno la presenza degli altri eroi e riusciranno a fermarlo. Solo l'arrivo del Superman 'buono' dall'altro Universo riuscirà a porre fine al suo regno di terrore.
Prima di correre ai giudizi affrettati, sebbene sembri che il concetto degli universi paralleli sia trito e ritrito, questa scelta non risulta affatto insensata, in quanto è risaputo che il Multiverso è un elemento fondamentale all'interno del DC Universe, tra l'altro protagonista di numerose Crisi, senza contare che il concept della storia stessa si rifà ad un episodio della serie animata Justice League denominata A Better World. In quell'episodio, in un altro universo, Superman uccide Lex Luthor e insieme ai suoi "Justice Lords" decide di governare il mondo; successivamente scoprono dell'esistenza della Terra dove risiedono i componenti originali della serie e decidono di andarla a conquistare. Ovviamente, con i dovuti accorgimenti, è proprio su queste basi che si sviluppa la trama di Injustice.
Ora, andiamo ad analizzare bene la storia. In un primo momento, tutto ci può risultare scorrere troppo velocemente tanto da far sembrare che ci sia una pecca nella narrazione, un elemento psicologico mancante a tutto questo. Ma non è così. Il tutto non si riduce a "Superman è diventato cattivo, tutti lo seguono, e Batman vuole salvare il mondo", ma a ben altro: innanzitutto, le vere ragioni di Superman che lo spingono a reagire in questo modo. Lois e il suo bambino sono morti e Metropolis è andata distrutta per causa sua, dopo essere stato drogato da un pazzo che aveva già causato innumerevoli morti in passato, e che ciò nonostante è ancora a piede libero.
Per la prima volta si è sentito fuori controllo e impotente, e il suo disprezzo per il male ha offuscato la sua visione di giustizia. Passando ai suoi alleati, si sa: nell'Universo DC, Superman è un punto di riferimento per tutti gli eroi, è lui che li rimette in riga, è lui a ricordare a tutti che bisogna combattere contro le ingiustizie e rialzarsi da soli e combattere fino allo stremo delle proprie forze, per poi vincere. I suoi superpoteri non sono la super-vista, il volo e via dicendo, ma la sua abilità di dare speranza all'umanità. Una volta spezzato Superman, è normale per gli altri seguirlo e cedere alla paura, e ne è a dimostrazione Hal Jordan, che decide di abbandonare il colore verde della volontà per quello giallo della paura (sensato anche l'inserimento di Sinestro all'interno del Regime di Superman), oppure Shazam e Flash, entrambi dalla parte di Superman perché fiduciosi nelle sue azioni, ma in seguito spaventati dopo che questi ha ucciso Oliver Queen senza battere ciglio. E Wonder Woman? Semplicemente condivide la sua visione e il disprezzo verso il male del mondo degli uomini, e in questo Universo è innamorata di Superman. Nulla è mancato nella caratterizzazione della storia, le alleanze hanno senso e la caratterizzazione dei personaggi è fedelissima ai fumetti; basti pensare alla personalità di Flash messa in mostra maggiormente nel capitolo a lui dedicato, dove tra l'altro non viene neanche dimenticata l'amicizia tra lui e Hal, oppure il discorso di Wonder Woman alle Amazzoni. Inoltre, non viene tralasciato nessun elemento caratteristico del DC Universe: se in un primo momento quando i supereroi rimasti nel loro Universo cercavano un modo per andare nell'Universo del Regime ho ricordato a me stesso della Piattaforma Cosmica di Flash, ecco che qualche scena dopo non solo la nominano, ma viene anche mostrata! E cos'altro aggiungere? Nemmeno i colpi di scena mancano, a partire dalla rivelazione dell'identità di Nightwing (anch'essa sensata) e dalla scena shock tra Superman e Shazam, all'apertura del capitolo di Flash.
Cosa manca allo story mode? Niente, assolutamente niente. Ovviamente, trovandoci in un picchiaduro, è normale che i personaggi arrivino a lottare anche in maniera a volte sensata (cosa risentita maggiormente, a mio avviso, solo nel capitolo di Freccia Verde), e i minigiochi inseriti in alcuni livelli, risultano anche godibili. Le animazioni sono stupende, e devo dire che mi sono ritrovato molto in contrasto con parecchi recensori che l'hanno criticata; non ricordo che in Mortal Kombat esse erano così ben curate, mostrando fondali nemmeno presenti tra le arene di gioco fatte veramente bene, e intere sequenze di combattimento a dir poco eccellenti - nel capitolo di Aquaman e in quello di Wonder Woman, per esempio, le sequenze sono magnifiche! Inoltre, la trama è scorrevole, un vero e proprio film, che non si ferma solo al cammino dell'eroe protagonista del capitolo, ma narra gli interi avvenimenti della storia. Il tutto si riduce comunque a solamente tre ore di gioco, con un numero di capitoli inferiore a quelli di Mortal Kombat, ma come già detto non è questo che influenza la longevità del gioco stesso, e sommando la qualità delle animazioni, la narrazione e la fedeltà dei personaggi alle loro controparti cartacee (e animate), ci troviamo di fronte ad un capolavoro vero e proprio. Una storia ben fatta, che scontenterà solamente chi ha fin troppe pretese.
Non sono assolutamente un intenditore di videogames, quindi mi asterrò da commenti più tecnici riguardanti gameplay e grafica. L'unico voto che darò è dettato semplicemente da un fan del DC Universe che finalmente ha avuto modo di giocare con i suoi personaggi preferiti all'interno di una trama veramente ben sviluppata e curata nei minimi dettagli, senza dimenticarci del cast di doppiatori eccellente, trattandosi delle voci originali direttamente dalle serie animate... eccetto Richard Epcar, che ciò nonostante merita veramente le lodi per la sua bravura nel riuscire a caratterizzare al meglio la voce del Joker.
Padroneggiare un personaggio non è molto difficile. Io ci sono riuscito con Catwoman, personaggio veloce che conta moltissimo sui combattimenti ravvicinati, e con Flash che sebbene possegga meno colpi speciali, è molto facile da usare, sfruttando la sua velocità che permette di eseguire più colpi da rimbalzo. Personaggi come Batman o Sinestro invece si rivelano molto semplici da usare, soprattutto il Cavaliere Oscuro, ma già rappresentano un livello un po' più avanzato di destrezza, al contrario di personaggi più fluidi come la gatta e Deathstroke. Lanterna Verde ed Hawkgirl, purtroppo, almeno per me sono dei personaggi già più difficili da utilizzare, ma comunque il tutto rimane soggettivo, in quanto è il giocatore che deve prediligere la tecnica di gioco, e su questo aspetto, Injustice è molto aperto a qualsiasi tipo di giocatore, compreso il più "n00b". Infine, ci sono le super moves, che grosso modo abbiamo potuto vedere grazie ai 'millemila' filmati di trailer e Battle Arena varie, ma che una volta giocato risultano molto più divertenti. Per eseguire una Super Move, bisogna riempire la barra posta sotto allo schermo, barra che, come già detto, serve anche per potenziare un attacco o una combo, facendo in modo che questa non venga utilizzata solo per eseguire le sopra citate super. Di fatti, una volta presa la mano col gioco, non per forza ogni scontro può avere bisogno di una super move, salvo se questa non la si voglia tenere da parte volutamente, e ciò nonostante la spettacolarità dell'incontro, che sia con o senza super, o senza transizione di livello, rimane intatta, fornendo una vera e propria esperienza di gioco divertente. Nonostante sia un nabbo totale in videogame soprattutto coi picchiaduro, sono da lunghissimo tempo fan della saga di Mortal Kombat, e per quanto mi riguarda, mettendo a confronto i due titoli, non solo c'è proprio un vero distacco totale (sebbene molte animazioni e mosse risultino uguali ai personaggi di MK) ma la caratteristica di "competitività" di MK va a sostituirsi con una più incentrata sul divertimento, in un certo senso. Poco importa se Batman non potrebbe mai lanciare Superman in aria o che Freccia Verde non possa sopravvivere allo spazio aperto dopo un pugno potentissimo: l'obiettivo di Injustice è quello di darci un'esperienza di gioco divertente, e ci riesce alla grande. Ancora più divertenti sono le interazioni tra i personaggi durante le 'wager', i quali vede i vari personaggi cimentarsi in dei botta e risposta talvolta casuali, ma personalizzate per una buona parte di combinazione tra personaggi; se per esempio assisteremo ad uno scontro tra Flash e Killer Frost, durante la wager quest'ultima dirà "Conosco le tue debolezze" mentre Flash risponderà "La torta al cioccolato?", e così via per un indeterminato numero di combinazioni e frasi possibili.
Infine, ci sono le missioni dello S.T.A.R. Labs, modalità principale del gioco a tutti gli effetti vista la longevità che porta al gioco.. e che fa letteralmente scendere i santi dal Paradiso, visti gli obiettivi richiesti che vanno ai limiti dell'assurdo! Missioni che, sebbene alcune risultino difficili, altre sono divertenti, come la missione di Catwoman che ci vede nei panni del suo gatto Isis introdursi nel museo di Metropolis di nascosto, per citarne una.
Detto tutto ciò, le note negative sono: troppi 'bat-personaggi' (i quali arrivano a quota 5, se vogliamo considerare Nightwing come membro dei Giovani Titani), a difficoltà maggiori risulta impossibile contrattaccare avversari che letteralmente non ci lasciano respirare, e la mancanza del tasto blocca. Forse a NetherRealm pensavano che premere semplicemente verso la direzione opposta del personaggio fosse davvero più facile, ma io proprio non ci riesco!
E dopo uno sguardo in generale al gioco, passiamo al piatto forte: la storia, interamente scritta e sceneggiata da Jimmy Palmiotti, noto autore di testate di successo come Power Girl, All Star Western, Batwing e Uncle Sam and the Freedom Fighters.
Ritorno al Multiverso
Come premesso nel fumetto di Injustice, il gioco si svolge in un Universo dove Joker ha drogato Superman con il gas di Spaventapasseri, facendogli uccidere Lois Lane (scambiata per Doomsday) e il loro bambino che aveva in grembo e insieme a loro tutta Metropolis, grazie ad una bomba il cui detonatore era stato chirurgicamente inserito nel cuore di Lois Lane, sempre per mano del clown. Questi eventi scaturiscono una serie di avvenimenti che portano Superman a uccidere Joker, per poi arrivare a governare il mondo intero con lo scopo di portare la pace, spaventando i suoi compagni che si vedono costretti a seguirlo, mentre ad alcuni (come Hawkgirl ed alcuni criminali) viene fatto un 'programma di rieducazione forzata'. Il Batman di questo Universo è l'unico ad affrontarlo, insieme ad un Lex Luthor che non è mai stato un criminale, bensì amico dell'Uomo d'Acciaio sin dall'inizio, che fa il doppio gioco all'insaputa di Superman. I due trasportano alcuni eroi da un altro Universo con lo scopo di farsi aiutare per porre fine al Regime di Superman, ma i suoi piani non andranno come previsto, da che le sue forze scopriranno la presenza degli altri eroi e riusciranno a fermarlo. Solo l'arrivo del Superman 'buono' dall'altro Universo riuscirà a porre fine al suo regno di terrore.
Prima di correre ai giudizi affrettati, sebbene sembri che il concetto degli universi paralleli sia trito e ritrito, questa scelta non risulta affatto insensata, in quanto è risaputo che il Multiverso è un elemento fondamentale all'interno del DC Universe, tra l'altro protagonista di numerose Crisi, senza contare che il concept della storia stessa si rifà ad un episodio della serie animata Justice League denominata A Better World. In quell'episodio, in un altro universo, Superman uccide Lex Luthor e insieme ai suoi "Justice Lords" decide di governare il mondo; successivamente scoprono dell'esistenza della Terra dove risiedono i componenti originali della serie e decidono di andarla a conquistare. Ovviamente, con i dovuti accorgimenti, è proprio su queste basi che si sviluppa la trama di Injustice.
Ora, andiamo ad analizzare bene la storia. In un primo momento, tutto ci può risultare scorrere troppo velocemente tanto da far sembrare che ci sia una pecca nella narrazione, un elemento psicologico mancante a tutto questo. Ma non è così. Il tutto non si riduce a "Superman è diventato cattivo, tutti lo seguono, e Batman vuole salvare il mondo", ma a ben altro: innanzitutto, le vere ragioni di Superman che lo spingono a reagire in questo modo. Lois e il suo bambino sono morti e Metropolis è andata distrutta per causa sua, dopo essere stato drogato da un pazzo che aveva già causato innumerevoli morti in passato, e che ciò nonostante è ancora a piede libero.
Per la prima volta si è sentito fuori controllo e impotente, e il suo disprezzo per il male ha offuscato la sua visione di giustizia. Passando ai suoi alleati, si sa: nell'Universo DC, Superman è un punto di riferimento per tutti gli eroi, è lui che li rimette in riga, è lui a ricordare a tutti che bisogna combattere contro le ingiustizie e rialzarsi da soli e combattere fino allo stremo delle proprie forze, per poi vincere. I suoi superpoteri non sono la super-vista, il volo e via dicendo, ma la sua abilità di dare speranza all'umanità. Una volta spezzato Superman, è normale per gli altri seguirlo e cedere alla paura, e ne è a dimostrazione Hal Jordan, che decide di abbandonare il colore verde della volontà per quello giallo della paura (sensato anche l'inserimento di Sinestro all'interno del Regime di Superman), oppure Shazam e Flash, entrambi dalla parte di Superman perché fiduciosi nelle sue azioni, ma in seguito spaventati dopo che questi ha ucciso Oliver Queen senza battere ciglio. E Wonder Woman? Semplicemente condivide la sua visione e il disprezzo verso il male del mondo degli uomini, e in questo Universo è innamorata di Superman. Nulla è mancato nella caratterizzazione della storia, le alleanze hanno senso e la caratterizzazione dei personaggi è fedelissima ai fumetti; basti pensare alla personalità di Flash messa in mostra maggiormente nel capitolo a lui dedicato, dove tra l'altro non viene neanche dimenticata l'amicizia tra lui e Hal, oppure il discorso di Wonder Woman alle Amazzoni. Inoltre, non viene tralasciato nessun elemento caratteristico del DC Universe: se in un primo momento quando i supereroi rimasti nel loro Universo cercavano un modo per andare nell'Universo del Regime ho ricordato a me stesso della Piattaforma Cosmica di Flash, ecco che qualche scena dopo non solo la nominano, ma viene anche mostrata! E cos'altro aggiungere? Nemmeno i colpi di scena mancano, a partire dalla rivelazione dell'identità di Nightwing (anch'essa sensata) e dalla scena shock tra Superman e Shazam, all'apertura del capitolo di Flash.
Cosa manca allo story mode? Niente, assolutamente niente. Ovviamente, trovandoci in un picchiaduro, è normale che i personaggi arrivino a lottare anche in maniera a volte sensata (cosa risentita maggiormente, a mio avviso, solo nel capitolo di Freccia Verde), e i minigiochi inseriti in alcuni livelli, risultano anche godibili. Le animazioni sono stupende, e devo dire che mi sono ritrovato molto in contrasto con parecchi recensori che l'hanno criticata; non ricordo che in Mortal Kombat esse erano così ben curate, mostrando fondali nemmeno presenti tra le arene di gioco fatte veramente bene, e intere sequenze di combattimento a dir poco eccellenti - nel capitolo di Aquaman e in quello di Wonder Woman, per esempio, le sequenze sono magnifiche! Inoltre, la trama è scorrevole, un vero e proprio film, che non si ferma solo al cammino dell'eroe protagonista del capitolo, ma narra gli interi avvenimenti della storia. Il tutto si riduce comunque a solamente tre ore di gioco, con un numero di capitoli inferiore a quelli di Mortal Kombat, ma come già detto non è questo che influenza la longevità del gioco stesso, e sommando la qualità delle animazioni, la narrazione e la fedeltà dei personaggi alle loro controparti cartacee (e animate), ci troviamo di fronte ad un capolavoro vero e proprio. Una storia ben fatta, che scontenterà solamente chi ha fin troppe pretese.
Non sono assolutamente un intenditore di videogames, quindi mi asterrò da commenti più tecnici riguardanti gameplay e grafica. L'unico voto che darò è dettato semplicemente da un fan del DC Universe che finalmente ha avuto modo di giocare con i suoi personaggi preferiti all'interno di una trama veramente ben sviluppata e curata nei minimi dettagli, senza dimenticarci del cast di doppiatori eccellente, trattandosi delle voci originali direttamente dalle serie animate... eccetto Richard Epcar, che ciò nonostante merita veramente le lodi per la sua bravura nel riuscire a caratterizzare al meglio la voce del Joker.